Dopo aver letto quali siano i principali cambiamenti nel precedente articolo e prima di decidere se avvalerti o meno del Regime forfettario, ti invitiamo a fare un’attenta riflessione:

“Per la mia situazione, conviene applicare il Regime forfettario alla mia attività o sarebbe più conveniente un altro Regime fiscale?”

È molto importante verificare con molta attenzione la risposta a questa domanda.

Per poter rispondere in modo corretto a questa domanda, si devono analizzare due importanti aspetti:

  • Se le spese che si son sostenute effettivamente durante l’attività sono pari, inferiori o superiori a quelle calcolate attraverso il coefficiente di redditività;
  • Se si hanno spese aggiuntive o carichi familiari che si potrebbero dedurre/detrarre per la determinazione dell’imposta da pagare.

Una delle principali novità apportata con l’entrata in vigore del Regime forfettario è rappresentata dal modo con cui si determinano le spese sostenute durante lo svolgimento dell’attività per il calcolo del reddito imponibile.

Nel Regime forfettario, il Reddito imponibile non viene determinato attraverso la sottrazione tra ricavi e costi conseguiti nel corso dell’anno come negli altri Regimi fiscali, ma si ricava nel modo seguente:

  • Si sommano tutte le fatture incassate (non tutte quelle emesse, solo quelle incassate) così da ottenere i ricavi dell’anno.
  • Ai ricavi così ottenuti, si deve applicare il coefficiente di redditività previsto per il proprio specifico Codice ATECO.

Il coefficiente di redditività rappresenta la porzione di reddito che verrà presa in considerazione ai fini del calcolo dell’imposta e dei contributi.

La porzione di reddito escluso attraverso l’applicazione del coefficiente di redditività rappresenta le spese forfettarie.

Per chiarirti meglio questo passaggio, procediamo con un esempio concreto.

Esempio concreto

Tizio svolge l’attività di guida turistica.

Il coefficiente di redditività corrispondente al Codice ATECO dell’attività di guida turistica è del 67%, e il limite di ricavi generabili è di 65.000 euro (limite uguale per tutti i tipi di attività).

Ipotizziamo che Tizio, nel 2018 abbia conseguito ricavi, 55.000 euro di ricavi.

Per calcolare il Reddito imponibile, si dovrà applicare il coefficiente di redditività ai ricavi complessivi, ovvero: 67% X 55.000.

Si ottiene così un Reddito imponibile di 36.850 euro.

NB: al Reddito imponibile determinato applicando il coefficiente di redditività dovranno essere sottratti i contributi versati nell’anno precedente, ottenendo così il reddito imponibile al netto dei contributi per poter calcolare l’imposta sostitutiva. Al contrario, per quanto riguarda il calcolo dei contributi che dovrai versare, dovrai prendere come riferimento il Reddito imponibile lordo.

Per semplificare questo esempio, supponiamo che il contribuente considerato non abbia versato contributi nell’anno precedente, e quindi il suo Reddito imponibile lordo coincide con quello netto.

Quali sono le spese forfettarie?

Le spese forfettarie sono sempre la differenza tra il 100% e il coefficiente di redditività, in questo caso del 33%, ovvero 18.150 euro.

A seconda della propria condizione familiare è possibile valutare la convenienza dell’adesione al Regime forfettario.

Esempio:

Famiglia Rossi composta da genitori e due figli, con unico reddito entrante.

In questo caso se si aderisce al Regime forfettario, non potranno essere applicate le deduzioni/detrazioni Irpef riservate a coloro con figli a carico.

Andranno, quindi, perse importanti somme che potrebbero vanificare i vantaggi derivanti dalla tassazione agevolata del Regime forfettario.

Nel caso in cui nella famiglia Rossi i redditi percepiti siano 2 e solo uno di essi soggetto al Regime forfettario, le deduzioni/detrazioni Irpef per figli a carico verrebbero applicate al 100% al reddito non forfettario.

Quindi, come puoi notare la convenienza dell’applicazione del forfettario è direttamente collegata alla situazione generale del tuo nucleo familiare.

Quello fin qua illustrato serve a farti capire che l’applicazione del Regime forfettario, risulta conveniente solamente quando:

  • le spese effettivamente da te sostenute nello svolgimento della tua attività sono circa quelle che risulteranno dall’applicazione del coefficiente di redditività.
  • la tua situazione familiare complessiva non vanifichi i vantaggi derivanti dalle semplificazioni del forfettario con la perdita di detrazioni/deduzioni Irpef.

Riprendendo il nostro esempio, se Tizio in realtà durante lo svolgimento della sua attività di guida turistica ha speso una cifra di molto superiore a 18.150 euro che rappresentano le spese calcolate in modo forfettario, dovrà seriamente prendere in considerazione di rinunciare al forfettario, in quanto la parte eccedente agli 18.150 euro di spese sostenute non potrà essere sottratta ai fini del calcolo del Reddito imponibile.

In conclusione, il Regime forfettario conviene se le spese realmente sostenute per l’attività sono in linea con quelle calcolate in modo forfettario e quando non si “perdono per strada” agevolazioni previste per la propria condizione familiare.

Per qualsiasi informazione o domanda potete inviare una email allo Studio Dott. Commercialista  Fivizzani Marco a: studiofivizzani@gmail.com oppure chiamare in orari d’ufficio al numero 0322 241981