La domenica appena passata, in una Novara riscaldata da un caldo sole d’inverno, sono andata al piano seminterrato archeologico del Castello Sforzesco di Novara dove, dal 15 gennaio dal 10 febbraio, è allestita la mostra “Dalla soffitta al Castello di Novara”.

Mostra di Figurine Liebig dal 1872 al 1975, il primo evento internazionale di esposizione di Figurine Liebig in Italia, ideato in collaborazione con la Onlus Artisolide e l’Associazione Filatelia di Novara, oltre al Museo della figurina di Modena.

All’evento era presente anche il collezionista di figurine e collaboratore del Museo della Figurina Decio Martinisi, che mi ha riconosciuto subito come #Laragazzacolcappello che scrive e racconta sul web mostre, castelli, ville…

Le figurine Liebig nacquero nel XIX secolo, quando in Francia si usava reclamizzare i propri prodotti regalando agli acquirenti vari gadget, come le figurine stampate in bianco e nero o a colori grazie alla nuova tecnica litografica, che rappresentavano le scene più varie, oltre a promuovere un prodotto, direttamente nella vignetta e con scritte o messaggi pubblicitari diretti.

Il barone Justus Von Liebig usò il sistema delle figurine per promuovere il suo estratto di carne, regalandole ai clienti e in seguito distribuendole con una vera e propria raccolta punti.

Le prime due serie vennero stampate in Francia e rispettivamente erano di 16 e 12 figurine, tutte di grande formato, raffiguranti la fabbrica dell’estratto di carne sita a Frai Bentos.

Negli anni successivi seguono altre serie, edite in varie nazioni e in francese, tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo, ottenute con la tecnica della cromolitografia fino a 12 colori, inoltre la cura dei dettagli, la realizzazione dei soggetti, affidata a veri artisti, la presenza di descrizioni curate e approfondite e il fatto di essere sempre in serie da 6, 12 o 18 figurine a tema, ne fecero subito una delle serie di figurine più ricercate e amate.

Fino ai primi anni del Novecento la pubblicità dell’estratto di carne fu parte integrante della vignetta, con l’immagine del vasetto dell’estratto di carne Liebig che prendeva parte alla scenetta dipinta dall’artista.

Dal 1930 in poi invece immagini e diciture pubblicitarie vennero limitate al retro della figurina, mentre l’intera parte frontale fu riservata alla vignetta, dai temi più disparati, del tutto dissociata dal prodotto Liebig, tranne la firma del barone Von Liebigposta solitamente in un angolo all’interno della cornice, in modo assai discreto.

Il tutto procedette fino al 1974, anno in cui cessò la produzione di figurine, sostituita dalle cartoline di grande formato, ancora prodotte oggi.

Vedere come la Liebig ha raccontato un mondo nelle sue figurine è qualcosa di unico, con la storia del Mondo, i capolavori della letteratura, la Bibbia, l’opera lirica, per una vera enciclopedia del secolo breve, dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Settanta, con lo sbarco dell’uomo sulla Luna.

Adesso, dopo Novara, nei prossimi mesi le figurine della Liebig arriveranno a Mortara, per continuare a narrare la loro storia senza tempo…

dalla soffitta al castello