Si apre un nuovo corso per FIAB, la nota Federazione Italiana Amici della Bicicletta attiva da trent’anni in tutta Italia, attraverso 187 associazioni e sedi sul territorio e 18.300 soci, per promuovere (come recita lo statuto) la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell’ambiente urbano e del territorio.

Già riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come associazione di protezione Ambientale, domenica 14 aprile, durante l’Assemblea Nazionale svoltasi a Verona, FIAB ha compiuto un passaggio storico con l’approvazione della mozione che introduce la parola “Ambiente” nella sua dicitura.

Da oggi FIAB è, ufficialmente, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.

“È un passo necessario per comunicare al meglio che la bicicletta è importante, ma non è il fine. È lo strumento più efficace, forse l’unico, per migliorare l’ambiente urbano e rispondere alla sfida ambientale globale” sono le prime parole di Alessandro Tursi, il nuovo Presidente FIAB eletto domenica dall’Assemblea Nazionale.

“A noi spetta il compito di convincere molti italiani a modificare l’abitudine ‘dell’automobile sempre e comunque’. Per questo non dobbiamo avere paura di cambiare qualcosa di noi, per essere sempre più credibili nell’invogliare le persone a un cambiamento che è necessario e possibile”.

Milanese, cresciuto in Abruzzo, laurea in architettura-urbanistica e dottorato in ingegneria, Alessandro Tursi milita in FIAB dal 2012. Già vice-presidente di FIAB dal 2017 e vice-presidente di ECF-European Cyclists’ Federation dal 2018, il neo presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta vanta una lunga esperienza nel settore della mobilità ciclistica.

Ha ideato e dirige il riconoscimento FIAB ComuniCiclabili (www.comuniciclabili.it) che, ad oggi, ha già assegnato la bandiera gialla delle ciclabilità italiana a 117 comuni.

“Sono emozionato e consapevole della sfida – ha dichiarato Alessandro Tursi dopo l’annuncio della sua elezione a presidente FIAB. – Ci aspetta un triennio intenso, perché quello che va fatto per l’ambiente attraverso mobilità in bicicletta o lo facciamo noi, o non lo fa nessuno. In questa Assemblea Nazionale abbiamo condiviso le tante buone pratiche delle nostre associazioni sul territorio”.

Lo sviluppo della ciclabilità nel Mezzogiorno è stato uno dei temi toccati nel dibattito.

“Per la ciclabilità il Sud Italia è la nostra frontiera. I nostri che operano in quelle regioni sono pionieri ma, grazie a loro, i primi incoraggianti risultati si cominciano a vedere. È la sfida più dura, ma anche quella con la più grande possibilità di crescita.

L’altra grande sfida è a livello di Parlamento e Governo su leggi e finanziamenti, dove la presidente uscente Giulietta Pagliaccio ha già ottenuto risultati, prima inimmaginabili”.

L’Assemblea Nazionale FIAB ha anche rinnovato le cariche del Consiglio Nazionale, 16 membri – 8 uomini e 8 donne – di cui la maggior parte alla loro prima esperienza, segno anche questo di un grande rinnovamento in atto e non solo nelle parole.

La più votata è stata la ex presidente di FIAB Giulietta Pagliaccio, che continuerà a occuparsi di advocacy e che, nel suo  saluto di fine mandato ha detto:

“Sono stati sei anni intensi e di grandi soddisfazioni. Come associazione siamo passati da 16.000 a oltre 18.300 soci e, verso l’esterno, siamo diventati il punto di riferimento indiscusso per la mobilità ciclistica in Italia, anche e soprattutto ai tavoli istituzionali.

Grazie al lavoro di tante persone, nel corso di questi anni abbiamo portato a casa importanti risultati”

facendo riferimento esplicito alla Legge quadro sulla mobilità ciclistica, che ha cambiato profondamente l’approccio al tema anche da parte degli amministratori pubblici meno convinti; al riconoscimento dell’infortunio in Itinere del lavoratore in bicicletta, passaggio fondamentale per lo sviluppo del biketowork; e ai finanziamenti per il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, già integrate della rete Bicitalia ufficialmente presentata da FIAB nel 2000.

“Il passaggio è importante perché ci attendono molte sfide che hanno bisogno di energie e idee nuove, come quelle che saprà mettere in campo Alessandro Tursi con la nuova squadra che vede la presenza di giovani motivati.conclude Giulietta Pagliaccio

Io continuerò a dare il mio contributo in una nuova veste: la mobilità ciclistica deve continuare a crescere perché può dare risposte efficaci ai problemi ambientali delle nostre città. Ad Alessandro e a tutta la nuova squadra vanno i migliori auguri di buon lavoro”.