Dopo gli ombrelli del corso, che hanno suscitato l’ammirazione dei turisti nelle stagioni precedenti, ad Arona, cittadina turistica sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, nella giornata di lunedì 15 aprile, ha fatto la comparsa una nuova installazione, “le girandole colorate”.

Si potranno quindi  ammirare,  nello storico “budello”, durante una passeggiata tra negozi e boutique , per Un’Arona tutta da “girandolare la testa” come dice il sindaco Alberto Gusmeroli.

Infatti, con le girandole sospese nel Corso Cavour, sui pali della luce, rotonde, all’ingresso della città e il lungolago, lo spettacolo è unico. Ora sono 600 ma potrebbero aumentare nei prossimi giorni con nuove installazioni.

I colori, smaglianti e luminosi, danno quel tocco in più all’azzurro di un cielo che si riflette sulle acque del Lago.

Il 13 maggio si terrà, a Milano e poi la sera ad Arona, una conferenza stampa, dove saranno presentati tutti gli eventi estivi della cittadina tra le zone lacustri e montanare della sponda piemontese del Lago Maggiore, che fin dal Medioevo è stata un importante punto di scambio e mercato per i commerci di vario tipo.

Ma la città affacciata sul Lago già ora ha molte cose da offrire, a partire dal benvenuto offerto da Villa Cantoni, il cui restauro, in via di ultimazione, offre davvero un biglietto da visita d’impatto e di gran classe.

Arona negli ultimi anni ha trovato un nuovo vitale impulso, confermandosi come una tra le cittadine più ricercate sia dai turisti stranieri che da quelli del territorio.

Riesce ad attirare un po’ tutti i target, dalle famiglie con bambini piccoli, agi meno giovani, ma negli ultimi anni ha scoperto, anzi riscoperto, la sua vocazione verso un target più giovane, confermando la sua vivacità con tanti locali, alcuni storici, altri nuovi, che hanno saputo fare subito tendenza.

Approfittando anche delle tante novità apportate in città negli ultimi tempi, come la zona pedonale, le piazze rinnovate, la riscoperta delle mura medievali (ora a vista) e la rinata passeggiata lungolago che dalla storica trecentesca Piazza del Popolo arriva fino al Lido, attraversando i punti più caratteristici, regalano scorci e paesaggi che lasciano ogni volta incantanti, anche i turisti più affezionati.

Tra le tante cose da visitare ad Arona, un punto panoramico e storico da non perdere, per la vista spettacolare che regala.

Entrando in città la prima cosa che si nota, sono i resti della Rocca, che ora fanno parte di un rinnovato parco pubblico, svettanti su uno zoccolo fronteggiante la sponda lombarda del lago, dove si trova la Rocca di Angera.

La Rocca era una delle fortificazioni più importanti del novarese, al punto che fu ampliata dai Borromeo con una serie di poderosi bastioni che racchiudevano il borgo e il porto, ma verso gli inizi dell’Ottocento fu smantellata su ordine di Napoleone in persona.

Fu proprio lì che nel 1538 nacque San Carlo Borromeo, vescovo di Milano e protettore del lago Maggiore.

Numerosi sono i monumenti di rilievo di Arona, tra questo ricordiamo Villa Ponti, considerata una delle più belle del lago Maggiore, risalente alla fine del XVII secolo ed edificata dove si trovavano i bastioni della Rocca, la casa del Podestà, un edificio quattrocentesco ad archi, la chiesa della Madonna di Piazza, edificata su progetto di Pellegrino Tibaldi verso la fine del Cinquecento.

Una chiesa molto particolare con un ingresso con doppia scalinata imponente che si affaccia direttamente su piazza del Popolo, uno degli scorci più belli di Arona e del Lago Maggiore.

All’interno si può ammirare una sacra casa, analoga a quella presente a Loreto.

Sempre aperta durante i weekend con volontari che forniscono depliant delle opere d’arte presenti e dell’architettura e della storia dell’edificio.

È possibile assistere a una celebrazione in latino il sabato alle 18.00

La collegiata dei Santissimi Martiri, le cui origini risalgono al X secolo quando il conte Amizzone fondò un’abbazia benedettina con pregevoli dipinti del Bergognone e la chiesa di Santa Maria, iniziata nel Quattrocento, ma terminata solo nel Seicento per volontà di Federico Borromeo.

Nella piazza San Graziano si può visitare il Museo Civico e la Pinacoteca con numerosi reperti archeologici dell’età celtica che qui ebbe uno dei suoi centri principali, da alcune opere d’arte ideate dagli artisti locali.

Il percorso Felice Cavallotti, che copre l’intero territorio di Arona e la bellissima frazione collinare di Dagnente. Ripercorre i luoghi rappresentativi della vita di Felice Cavallotti, riprendendo il cammino turistico-culturale che esisteva sino a prima della seconda guerra mondiale, fatto di persone non solo amanti del personaggio Cavallotti, ma innamorati della poesia e delle letture.

Ma l’attrazione più polare di Arona rimane il San Carlone, una grande statua in rame posta su di una collina a nord della città che rappresenta San Carlo Borromeo nell’atto di benedire il Lago.

Ideata nel 1614 dall’architetto G. B. Crespi, detto il Cerano, l’opera venne terminata solo nel 1697. Al suo interno una lunga scala a chiocciola consente di salire fino alla testa di San Carlo, da cui si può ammirare lo splendido paesaggio del Lago Maggiore.

Originalmente la statua avrebbe dovuto essere parte di un Sacro monte sulla vita e le opere di San Carlo, ma il progetto si arenò dopo pochi anni, lasciando solo l’ex Seminario minore della Diocesi Milanese, poi diventato il collegio De Filippi, due cappelle e la chiesa di San Carlo, dove si può ammirare la ricostruzione della camera della Rocca in cui il santo nacque, completa degli arredi che vi vennero trasferiti dopo la distruzione del castello.

Statua che diede poi l’ispirazione a Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel, per la realizzazione della Statua della libertà.