È quella Rocca che maestosa domina il Lago Maggiore guardando negli occhi la bella Arona, a essere il simbolo di quest’antica città, dall’importanza strategica vitale.

Una città e un territorio che possono vantare un passato che affonda le radici nel Paleolitico Superiore, reperti trovati nella cosiddetta Tana del Lupo (Antro di Mitra), una grotta situata alle pendici meridionali della Rocca.

Abitata stabilmente a partire dai Celti che ne fecero un florido centro di scambio con le Alpi, scalo portuale tra la via fluvio-lacuale che unisce Verbano, Ticino, Po e Adriatico, e via carrabile verso Milano, funzione che proseguì anche in epoca romana, con la necropoli ritrovata nell”800, nei pressi del cimitero attuale.

Nell’alto Medioevo era nota come Statio o Stazzona e il nome Angleria non comparve prima del XII secolo, quando furono avviate le prime fortificazioni nel luogo in cui oggi sorge la Rocca.

Dal tredicesimo secolo, Angera attraversò e spesso condivise la sua storia con i Visconti, gli Sforza e i Borromeo. passando anche sotto il dominio spagnolo. All’inizio del Settecento, dopo due secoli di dominio spagnolo, il Ducato di Milano, con Angera, passò sotto l’Austria.

In seguito al trattato di Worms del 1744 venne annessa al Regno di Sardegna seguendo poi le vicende del Risorgimento e del Regno d’Italia.

Il 24 aprile 1954 venne proclamata città dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e fu in seguito ufficialmente riconosciuta come Località Turistica.

Come Località turistica dobbiamo sicuramente riconoscere alla Rocca, per la sua posizione e per la sua imponenza il ruolo di attrazione principale.

L’Ala Scaligera, è il corpo più antico della proprietà della casata Borromeo, deriva il suo nome dai motivi araldici della consorte di Bernabò, Regina della Scala, rombi e stemmi, unica testimonianza rimasta del grande intervento che fu imposto e progettato da Bernabò Visconti.

Nella Rocca è possibile ammirare la Sala della Giustizia, il Museo della Bambola e del Giocattolo e il Giardino Medievale. Gli affreschi della Sala della Giustizia, risalgono agli anni dopo la battaglia di Desio del 1277, ideati dall’ignoto Maestro di Angera, vedono un legame tra l’astrologia e le vicende umane.

Al pianterreno si trova il particolare Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d’Europa, tra migliaia di poupées, giocattoli, automi, case in miniatura di ogni epoca e di molti paesi e persino antichi carillon.

Nella balconata della Rocca sul lago è posizionato il Giardino Medievale, che ospita piante conosciute in quegli anni ed erano utilizzate per i più svariati usi. Dal torrione più alto è possibile godere di una vista spettacolare sul Lago Maggiore.

Angera però non è solo la Rocca, è un vero e proprio museo diffuso con oltre quaranta monumenti storici, artistici e paesaggistici. Come la chiesa di Santa Maria Assunta, sorta sulla necropoli paleocristiana.

Citata sin dal medioevo, è in pietra locale e contiene diverse opere tra cui un affresco della Vergine, probabilmente del Morazzone. Sul lungolago si trova il Santuario della Madonna della Riva, celebre per un episodio miracoloso avvenuto il 27 giugno 1657, quando un’effigie della Vergine avrebbe grondato sangue.

Senza dimenticare il Museo Archeologico, situato nel centro del paese, in una bella palazzina quattrocentesca, dove è visibile gran parte del materiale e degli oggetti ritrovati duranti gli scavi.

Ma Angera guarda anche avanti.

Dopo due anni, nel 2018, è stata riaperta al pubblico l’Ala scaligera, nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea.

Ora questo luogo d’incontro tra l’arte del passato e del presente ospita “Quaestio de aqua et terra (another) question of the water and of the land”, fino al 29 settembre.

Inoltre si è avviato un progetto dal titolo “Riscopriamo Angera” che ha riscosso molta attenzione da parte del pubblico e della stampa volto a recuperare e valorizzare vecchi scavi, riscoprire storie e personaggi locali protagonisti di un passato recente, riportare al Museo reperti e manufatti ora conservati in altri Musei del territorio.

Ma anche solo passeggiando e godendo della bellezza del paesaggio si ha l’opportunità di ammirare il murales “Fanciullo con canestra di frutta” ispirato al Caravaggio, lavoro dell’artista varesino Andrea Ravo Mattoni che aggiungerà a questa altre sei opere dando l’idea di una pinacoteca a cielo aperto.

Per i residenti, gli autoctoni, turisti, amanti della storia e tranquillità, Angera è sicuramente la città più bella del Mondo…