Si è aggiudicata Elena Loewenthal l’edizione 2019 del Premio Stresa di Narrativa con Nessuno ritorna a Baghdad, edito da Bompiani, racconto sulla diaspora di una famiglia ebrea di Baghdad, che ha raccolto più voti di Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia.

Al terzo posto Giacomo Papi con Il censimento dei radical chic, mentre Molto mossi gli altri mari di Francesco Longo e Claudia Durastanti con La Straniera hanno completato la cinquina dei finalisti.

Il Premio Stresa è un premio letterario fondato da un gruppo d’intellettuali locali nel 1976, fecero parte della commissione giudicatrice personaggi e scrittori di rilevanza storica per la cultura italiana, come Primo Levi.

Questo Premio è assegnato a un’opera narrativa in lingua italiana, pubblicata in Italia o nella Svizzera Italiana, nel corso dei diciotto mesi precedenti l’apertura del bando di concorso, inoltre sono ammesse ristampe e traduzioni.

Le opere concorrenti sono poi esaminate e valutate da una giuria di critici che selezionano le cinque finaliste, che vengono promosse e presentate al pubblico grazie a una serie d’iniziative culturali itineranti nel territorio del Lago Maggiore.

Il premio viene assegnato sulla base del giudizio pronunciato dalla commissione ufficiale affiancato a quello espresso da una giuria di trenta lettori.

Dopo la Cerimonia di Premiazione, che si tiene al Regina Palace, una tra le location suggestive e raffinate di Stresa, il vincitore e la sua opera narrativa sono inseriti nell’Albo d’Oro del Premio, che comprende nomi illustri.

1976 Gianfranco Lazzaro, “Il cielo colore delle colline”.

1977 Eugenio Travaini, “Il vento in testa”;

1978 Marise Ferro, “La sconosciuta”;

1980 Carlo della Corte, “Grida dal Palazzo d’Inverno”;

1981 Galante Garrone, “Se mai torni di Virginia”;

1982 Marcello Venturi, “Sconfitti sul campo”;

1983 Davide Lajolo, “Il merlo di campagna e il merlo di città”;

1984 Giorgio De Simone, “L’armonista”;

1995 Duilio Pallottelli, “Voglia di famiglia”;

1996 Enrico Fovanna, “Il pesce elettrico”;

1997 Dante Maffia, “Il romanzo di Tommaso Campanella”;

1998 Guido Conti, “Il coccodrillo sull’altare”;

1999 Maurizio Maggiani, “La regina disadorna”;

2000 Alberto Bevilacqua, “La polvere sull’erba”;

2001 Roberto Pazzi, “Conclave”;

2002 Diego Maraini, “L’ultimo dei vostiachi”;

2003 Simonetta Agnello Hornby, “La Mennulara”;

2004 Antonia Arslan, “La masseria delle allodole”;

2005 Maurizio Cucchi, “Il male è nelle cose”;

2006 Marco Santagata, “L’amore in sé”;

2007 Paolo Rumiz, “La leggenda dei monti naviganti”;

2008 Andrea Fazioli, “L’uomo senza casa”;

2009 Giuseppe Conte, “L’adultera”;

2010 Francesco Carofiglio, “Ritorno nella valle degli angeli”;

2011 Bruno Arpaia, “L’energia del vuoto”;

2012 Francesca Melandri, “Più alto del mare”;

2013 Lidia Ravera, “Piangi pure”;

2014 Valentina D’Urbano, “Acquanera”;

2015 Lorenzo Marone, “La tentazione di essere felici”;

2016 Carmine Abate, “La felicità dell’attesa”;

2017 Domenico Dara, “Appunti di meccanica celeste”;

2018 Carolina Orlandi, “Se tu potessi vedermi ora”;