Ogni 30 novembre viene ricordata dalla chiesa la figura dell’apostolo Andrea, protettore di tutti i pescatori e marinai del mondo, ma anche simbolo della fine del lavoro dei campi e dell’inizio del lungo riposo invernale per i contadini.

Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro, con un amico seguiva la predicazione del Battista che un giorno, vedendo passare Gesù da lui battezzato, disse “Ecco l’agnello di Dio!”.

Quelle parole spinsero Andrea e il suo amico ad andare da Gesù e, dopo avergli parlato, Andrea disse al fratello “Abbiamo trovato il Messia!”.

Poco dopo Gesù disse ai due fratelli “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”.

Andrea fece parte del gruppetto, con Pietro, Giacomo e Giovanni, che sul monte degli Ulivi chiese a Gesù qualcosa sui segni degli ultimi tempi. La risposta fu il discorso escatologico del Signore, che insegnò qualcosa sulla venuta del Figlio dell’Uomo.

Il nome di Andrea compare anche nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione, poi la sua storia compare solo nei vangeli non canonici.

Uno di questi, del II secolo, pubblicato nel 1740, disse che Andrea incoraggiò Giovanni a scrivere il suo Vangelo.

Lo storico Eusebio di Cesarea poi raccontò che Andrea predicava il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale e in Grecia, guidò i cristiani di Patrasso.

E’ qui subì il martirio per crocifissione, mentre era appeso a una croce in forma di X, detta poi la croce di Sant’Andrea.

Nel 357 i suoi resti furono portati a Costantinopoli; ma la testa restò a Patrasso e nel 1206, durante l’occupazione di Costantinopoli il legato pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferì le reliquie in Italia.

E nel 1208 gli amalfitani le accolsero nella cripta del loro Duomo.

Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, la testa dell’Apostolo fu portata da Patrasso a Roma, dove venne custodita in San Pietro fino a quando il papa Paolo VI, nel 1964, fece restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso.

Andrea è da sempre festeggiato da pescatori e marinai, dalla Grecia alla Spagna, passando per l’Italia, con sagre e feste nel giorno del suo martirio.

Nella città dove fu vescovo, Patrasso, ci sono cerimonie religiose molto sentite che culminano con banchetti gastronomici a base di polpo al sugo, mentre la chiesa di Aghios Andreas si trova su un antico tempio pagano dedicato al dio Poseidone, potente dio del mare.

Anche ad Amalfi Andrea è ricordato con cerimonie religiose e banchetti a base di pesce.

Nel viterbese, il 30 novembre si confezionano pesci di cioccolato o di pasta di mandorle da regalare soprattutto ai bambini, mentre a Lecce si festeggia il santo con l’accensione di falò, dove vengono arrostite le triglie di Sant’Andrea.

Mentre, nel nord della Spagna, nei Paesi Baschi, regione di grandi tradizioni marinare, il martire e pescatore è il santo patrono ed è  ricordato con ferie e sagre che vedono come protagonista il re della cucina basca, il baccalà, con ricette che vanno al baccalà alla bilbaina, dal marmitako alla sopa de bacalao, dalla tortilla di baccalà alle gustose crocchette, tutte in onore di Sant’Andrea.