La canzone Bianco Natale o White Christmas, creata dal compositore Irving Berlin, oggi è uno dei simboli del Natale, ma ha una storia tutta da raccontare, legata all’emigrazione europea oltreoceano.
Di origine bielorussa Irving Berlin, pseudonimo di Israel Isidore Baline, aveva sposato l’ereditiera Ellin Mackay nel 1926.
L’evento suscitò scalpore per la differenza d’età tra i due, 37 anni lui, 22 lei e soprattutto per le differenze etniche e religiose delle due famiglie che ostacolarono il matrimonio, al punto che Ellin fu diseredata.
Ellin Mackay non era solo una donna colta, scrittrice di avanguardia con una serie di pezzi pubblicati dal New Yorker, ma era anche la nipote di John W. Mackay, un magnate delle miniere e delle telecomunicazioni, discendente da una famiglia irlandese cattolica che non vide molto positivamente il matrimonio con un ebreo che, essendo un artista, non era certo il milionario che la famiglia desiderava per la primogenita.
La carriera artistica di Irving Berlin si snodò per tutto il Novecento, con una serie di canzoni oggi considerate classici, come Maria dall’Italia assolata del 1907, cui seguì Bless America, composta durante la prima guerra mondiale, ma mandata in onda soltanto nel 1938, in occasione della commemorazione dei caduti, 11 novembre, cantato da Katie Smith e che oggi è visto come il secondo inno nazionale americano.
Nel frattempo una grande tragedia aveva colpito la famiglia di Irving ed Ellin, il giorno di Natale del 1928, persero il figlio Irving junior.
Da allora la festività del Natale non fu più la stessa per la famiglia, nonostante i tentativi di nascondere il dolore agli altri figli, ma Berlin nel 1942 trovò la forza di scrivere Bianco Natale per il film La taverna dell’allegria e ricevette l’Oscar.
L’interpretazione di Bing Crosby oggi è considerata la più famosa, scritto da un ebreo bielorusso emigrato da bambino a New York, che continua a essere la canzone natalizia più popolare.
Si tratta di una canzone malinconica sia nel ritmo che nel paesaggio, dove il silenzio è rotto dalle slitte e soltanto gli alberi luccicano, mentre la neve copre tutto, all’opposto di Jingle bells, che racconta la gioia delle passeggiate sulle slitte con i campanelli tintinnanti e la spensieratezza natalizia.