Regione Lombardia, ASST Fatebenefratelli Sacco e Fondazione Onda annunciano il nuovo orientamento verso la medicina di genere dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano
da struttura tradizionalmente dedicata all’ostetricia e alla ginecologia, al primo Ospedale della donna, una struttura territoriale in grado di prendere in carico gli ambiti fisiologici della salute femminile, le patologie più frequenti e le necessità clinico assistenziali delle donne nelle varie fasi della loro vita, riservando attenzione anche alla salute delle lavoratrici.
Il Melloni, che fin dalla sua nascita (1912) ha dimostrato di avere una vocazione materno infantile, da oggi offrirà percorsi specifici dedicati alla presa in carico degli ambiti fisiologici e di sviluppo, delle patologie e delle necessità clinico assistenziali delle donne nelle varie fasce di età, integrandoli con quelli già esistenti, riservando particolare attenzione anche alla salute delle lavoratrici.
“L’OMS definisce la Medicina di Genere lo studio dell’influenza delle differenze biologiche, socio-economiche e culturali sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. – spiega Giuseppe De Filippis, Direttore Sanitario dell’ASST Fatebenefratelli Sacco.
Il progetto “Ospedale della Donna”, accolto da subito con grande entusiasmo, vuole essere la nostra risposta ai bisogni di salute intesi come benessere psico-fisico delle donne di ogni età. Il 13 giugno 2019 il Ministro della Salute ha emanato un piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere.
Le azioni previste per un approccio di genere sono percorsi clinici (prevenzione, diagnosi, cura), ricerca e innovazione, formazione e comunicazione. Il nostro obiettivo, come prima esperienza italiana, è quello di mettere in atto un modello organizzativo di struttura ospedaliera dedicata alla presa in carico della donna nelle sue varie fasi di età tenendo conto delle quattro aree di intervento previste dal piano ministeriale”.
L’obiettivo dell’ASST Fatebenefratelli Sacco è quello di istituire all’interno del presidio ospedaliero un modello organizzativo, prima esperienza in territorio nazionale, dedicato interamente alla donna, attraverso l’introduzione di percorsi specifici per le varie fasi della vita: sviluppo (11-18 anni); età fertile e riproduzione (19-50 anni); menopausa (45/50 – 65 anni); senescenza (> 65 anni).
“L’ospedale della Donna – afferma Francesca Merzagora Presidente di Fondazione Onda – è un sogno che diventa realtà.
La medicina di genere trova nel Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni, il primo ospedale italiano “Rosa”, concreta applicazione, un passo avanti rispetto ai Bollini Rosa, il riconoscimento di Onda agli ospedali attenti alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie femminili: ci auguriamo che altri ospedali che hanno ottenuto questo riconoscimento possano seguire l’esempio di questa realtà all’avanguardia ispirata al Brigham and Women Hospital di Boston”.
“La depressione colpisce le donne più degli uomini e si manifesta in particolare nei momenti di maggior vulnerabilità psico-fisica: adolescenza, perinatale, climaterio e senescenza. – spiega Claudio Mencacci, Direttore Dipartimento Neuroscienze e salute mentale ASST FBF-Sacco.
Il Centro Psiche Donna, con personale dedicato interamente femminile da 15 anni prende in carico non solo la diade mamma-bambino, con il coinvolgimento dei papà, ma la donna in tutte le fasi della vita in cui si manifestano con più frequenza i disturbi affettivi.
Per far fronte alla depressione perinatale, che colpisce il 12% delle donne, verrà presto attivata un’unità di degenza ospedaliera (Mother Baby Unit) dove la donna in gravidanza o con il suo bambino potrà essere ricoverata e curata da un’equipe multidisciplinare (composta da psichiatra, psicologo, ostetrica, puericultrice ecc), ricevendo le migliori cure psichiatriche in un ambiente protetto, tutelando in tal modo la relazione mamma bambino”.
Molte malattie comuni a uomini e donne presentano spesso differente incidenza, sintomatologia, gravità e risposta alle terapie.
Secondo il Libro bianco sulla salute della donna di Onda le donne soffrono di più di malattie croniche rispetto agli uomini (42,6% contro 37%), hanno un’aspettativa di vita più lunga (84,9 anni, contro gli 80,6 degli uomini), ma meno anni “in buona salute” (57,8 anni rispetto ai 60 per gli uomini) e consumo più farmaci con una prevalenza d’uso del 67,5% contro il 58,9% negli uomini.
Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al sesso.
Da qui la necessità di porre particolare attenzione al genere inserendo questa “nuova” dimensione della medicina in tutte le aree mediche.
In campo internazionale vi sono esperienze consolidate di politiche sanitarie volte alla valorizzazione della Medicina di Genere, anche se sono ancora poche le realizzazioni pratiche di modelli organizzativi.
A livello europeo l’Italia è il Paese che è cresciuto maggiormente in tema di medicina di genere, ed è l’unico paese della Comunità Europea che ha una legge, promulgata il 15/02/2018, per predisporre un piano per la sua diffusione.