Anche quest’anno a Cecina, in provincia di Livorno, varie saranno le iniziative per festeggiare il Natale.
Mercoledì 18 dicembre dalle 17 ci sarà Decorazioni per la tavola di Natale presso il Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale, per un pomeriggio all’insegna della creatività scoprendo alcune idee per la decorazione della tavola delle feste.
Invece venerdì 20 dicembre alle 16 presso il Comune Vecchio di Cecina si terrà il concerto di Natale che vedrà una prima parte con la musica classica all’interno della sala Primetta Cipolli e una seconda parte con la musica moderna all’esterno dell’edificio.
La scuola comunale di musica Sarabanda con il suo direttore Federico Rovini proporrà le esibizioni di allievi e docenti, oltre a far vedere le proposte dei nuovi corsi e conoscere i nuovi docenti e i nuovi progetti.
Ma com’è nato il borgo di Cecina?
Le prime testimonianze storiche a Cecina si hanno con una torre cinquecentesca fatta costruire dal Granducato di Toscana, per inglobata nella Villa Ginori, costruita in pochi mesi dall’architetto Giovanni del Fantasia nel 1740, oggi sede del Comando Regione Militare Caserma Villa Ginori.
All’interno della Villa si trovava la prima chiesa del borgo, che solamente nel 1755 fu la prima parrocchia del territorio che era in piena espansione, con l’odierna Cecina che era una frazione di Bibbona.
La prima chiesa che nacque all’esterno della villa venne consacrata a San Giuseppe e affidata ai Frati Minimi nel 1785.
Nel 1855, Leopoldo II, dato l’aumento della popolazione lungo la via Aurelia, decise di costruire una nuova chiesa dedicata a San Giuseppe e San Leopoldo con giurisdizione su tutta la zona, così la chiesa e il borgo costiero di conseguenza persero il loro ruolo da protagonisti, passato alla più fiorente Cecina.
I primi stabilimenti balneari sorsero verso la fine dell’Ottocento, con il primo stabilimento vero e proprio inaugurato nel 1893.
Cruciale per l’espansione del territorio e il suo rilancio fu il collegamento di Viale della Repubblica tra Marina e Cecina nel 1910 con corretto servizio di tranvai.
Nel dopoguerra, con il boom economico italiano, anche questa zona ne trasse beneficio economico che turistico, grazie alla costruzione di nuove case e villette legate soprattutto alla villeggiatura, che la unirono all’abitato di Cecina.
Fu così che nel 1955, si manifestò nuovamente l’esigenza di una nuova chiesa per i numerosi parrocchiani, così l’edificio sacro, ormai cappella, fu consacrato al titolo di parrocchia e dedicato a Sant’Andrea apostolo.
Negli anni Sessanta si sviluppò il turismo internazionale sulla fascia costiera, con moderni hotel dotati di ogni comfort, ristoranti per degustare le specialità marine della zona, stabilimenti balneari e campeggi che arricchirono l’economia locale.
Lungo la Costa degli Etruschi, la pineta demaniale di Cecina, voluta dal Granduca Leopoldo di Toscana per difendere le colture dalla salsedine, si estende per 15 km creando un suggestivo paesaggio, creando la riserva naturale di Tombolo e Cecina, ancora oggi presente e accessibile tutto l’anno.