Il 6 gennaio per la tradizione cristiana non è solo il giorno dell’Epifania, ma anche quello dell’arrivo dei tre Re Magi con i loro doni.

E l’arrivo dei Re Magi a Varese e nei comuni limitrofi si festeggia con “Il cammello” di pastafrolla. Tipico dolce della “Befana” varesina che affonda le sue radici in un passato lontano e che negli ultimi anni ha avuto una forte riscoperta. Reperibile solo per pochissimi giorni l’anno: da inizio gennaio fino all’Epifania.

 Un dolce legato a un alone di mistero rispetto alle sue origini, e che fino a pochi anni fa era confinato tra Varese e Gallarate e non oltre e ancora oggi, non va molto lontano.

I Magi erano astronomi e sacerdoti zoroastriani che, secondo il Vangelo di Matteo, seguendo “il suo astro” giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, il “re dei Giudei” appena nato. Il racconto evangelico li descrive in maniera scarna mentre la successiva tradizione cristiana, risalente al Vangelo armeno dell’infanzia vi ha aggiunto alcuni particolari. Erano in tre, erano re, si spostavano con i cammelli, si chiamavano Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. E portarono tre doni oro, incenso e mirra.

Le vesti dei Magi richiamano il cammino della coscienza umana verso la consapevolezza e il cammino del sole: il bianco dell’aurora, il rosso del pomeriggio e il nero della notte.

La leggenda riporta che dalle terre insubri e in particolare da quelle varesine passarono, le reliquie dei Magi, rubate dal Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio Milano e poi da lui donate all’arcivescovo di Colonia.

Sui cammelli, i varesini hanno creato un dolce dall’origine misteriosa: la forma deriverebbe dalla cavalcatura più tradizionale dei Re Magi, un omaggio alla forza dell’animale, alla sua capacità di sopportazione nelle traversate. E anche un omaggio a un quadrupede così particolare ma poco conosciuto in queste terre.

Il dolce in realtà potrebbe essere la versione nobile di un dolce più antico e popolare, di frolla o di pane.

A partire dai primi giorni dell’anno le pasticcerie, i bar, le panetterie di Varese e comuni vicini cominciano a riempirsi di questi dolci.

Le varie pasticcerie Gallarate e Varese offrono diverse varianti del dolce: farcito alla crema, con il cioccolato, sotto forma di crostata o con la panna. Ma il classico rimane il cammello “liscio”, realizzato con semplice pasta sfoglia, ma deve essere pasta sfoglia di qualità e sottilissima.

Gli ingredienti di base per “Il cammello” sono acqua, farina e sale per la pastella, e poi burro. Il burro deve essere avvolto nella pastella e tirato a fazzoletto diverse volte, fino ad arrivare a fogli sottili. I veli, in genere alti non più di 6 millimetri, devono riposare per 15 minuti, e poi vengono usati per comporre l’impasto finale, da ritagliare per ottenere la forma del cammello che può essere di diverse dimensioni. E per donare lucidità allo strato più superiore, serve lo zucchero da distribuire sulla torta prima che questa venga infornata, per diventare dorato e brillante. La farcitura va dalla crema pasticciera, alla panna, al cioccolato, alla nutella, alla marmellata, alla semplice spolverata di cannella…