Due film d’apertura e altri nove documentari compongono il programma dell’edizione 2020, divisa in due percorsi tematici dedicati al cinema italiano e alle altre arti.

Gennaio alla Casa del Cinema è sinonimo di documentario di qualità grazie all’annuale appuntamento con la rassegna ItaliaDoc, curata dal giornalista e critico Maurizio Di Rienzo.

Anche quest’anno, a partire dal 29 gennaio e per circa due mesi, si torneranno a raccontare ogni settimana (e in replica la domenica) le storie e i personaggi più noti della nostra penisola grazie al talentuoso punto di vista degli autori selezionati.

Già apprezzati in importanti Festival, gli undici film del programma 2020 saranno come sempre presentati e dibattuti dai loro autori.

Si prenderà il via mercoledì 29 alle ore 17.45 e giovedì 30 alle 18.30 in Sala Deluxe con i due film d’apertura di questa edizione: l’originale e significativo Vaccini, 9 lezioni di scienza della poliedrica editrice e regista Elisabetta Sgarbi che inquadra con creatività sintetica e unità stilistica la precisa parola divulgatrice di medici, scienziati, filosofi su un tema di controversa, vitale attualità; a seguire, Lucus a lucendo.

A proposito di Carlo Levi, il documentario di Alessandra Lancellotti ed Enrico Masi che racconta il composito mondo letterario-artistico-politico di Carlo Levi, focalizzandone la sofferta ma prolifica esistenza fra i macigni di Tempo e Storia.

Importante novità dell’edizione 2020 è la successiva articolazione della rassegna in due percorsi tematici: Giganti e outsider di cinema e Una certa arte.

Dedicato come da tradizione al cinema italiano, il primo percorso sarà caratterizzato da 5 storie che scavano e svelano vite diversamente illustri. Fellini fine mai di Eugenio Cappuccio, collaboratore del ‘centenario’ regista per Ginger e Fred, parte da uno sguardo autobiografico per scoprire testimoniati particolari dell’universo ancora segreto del Maestro di Rimini.

Citizen Rosi di Didi Gnocchi e Carolina Rosi illustra dall’interno l’essenza narrativa, la passione civile e l’incrollabile umanità di un autore-giornalista pioniere nel denunciare misfatti e manipolazioni, facendo un cinema coraggioso quanto spettacolare.

La popolana e libera star Nannarella in La passione di Anna Magnani di Enrico Cerasuolo splende ancora nella unicità di vita, amori, talento ed energia che ha sprigionato senza sosta, sentendosi più artista che attrice.

Solo tre film girati e decine di sceneggiature non realizzate ma Caligari è stato un regista concretamente leggendario: Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari di Simone Isola e Fausto Trombetta mette ordine nella eccentrica parabola dell’autore milanese legatosi alla periferia di Roma.

All’opposto, Life is a B.Movie: Piero Vivarelli di Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli approfondisce la bulimica prolificità acutamente pop del viveur-regista che inventò il filone dei musicarelli e praticò tutti i generi con rivoluzionaria disinvoltura.

4 sono invece i documentari, anch’essi biografici, che costituiscono il percorso sulle altre arti. Notarangelo ladro di anime di David Grieco raccoglie il messaggio testimoniale di un fotografo sensibile, politico, radicato nelle sue Basilicata e Puglia, artista solidale con il popolo dei Sassi di Matera e consapevole delle contraddizioni della sua epoca.

Cercando Valentina. Il mondo di Guido Crepax di Giancarlo Soldi è un multiforme salto nella Milano all’avanguardia estetica degli anni 60 in cui un geniale disegnatore crea Valentina, icona prefemminista erotica anticonformista; notevoli i filmati d’archivio e significative le interviste a registi e fumettisti di oggi.

Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio di Tomaso Pessina, a 100 anni dalla nascita del pittore anarchico, impegnato, esplosivo, fisico nel rapporto con la tela e stanziale nella sua Venezia. Scorrono quadri, interviste, incontri, testimonianze, nel segno della parola del Diario di Vedova letto da Toni Servillo.

Infine, col padre di Cipputi dialoga Mi chiamo Altan e faccio vignette di Stefano Consiglio che coglie la vita appartata e lo sguardo satirico del folgorante, indefinibile Francesco Tullio Altan.

Una rilassata filigrana che, grazie al contributo delle interviste ad amici e colleghi, ritrae in fondo anche l’Italia degli ultimi 40 anni.

CASA DEL CINEMA

Spazio culturale di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale

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in collaborazione con Rai; Rai Cinema 01 distribution

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