Forse non tutti sanno che ad Ascona, sul Lago Maggiore, è sepolto Erich Maria Remarque, lo scrittore tedesco che per tutta la vita denunciò gli orrori della guerra nei suoi romanzi e saggi.

Erich Paul Remark nacque nel 1898 nella regione tedesca del Westfalen da una famiglia di origine francese ed è per queste radici, e in omaggio alla madre Maria, che firmò le sue opere con il nome di Erich Maria Remarque.

Vissuto in una buona situazione economica grazie al lavoro di legatore del padre, lo scrittore, dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo, nel 1915 entrò nel seminario cattolico di Osnarbruch.

Nel 1916 fu costretto a interrompere gli studi perché venne chiamato a svolgere il servizio militare, l’anno successivo fu destinato al fronte francese nord-occidentale presso Verdun, dove visse in prima linea la battaglia delle Fiandre, uno dei più terribili combattimenti della prima guerra mondiale.

Durante lo svolgimento di questa guerra Remarque fu colpito da forti crisi depressive, causate dalla vita militare, con conseguenze che si ripercossero sul suo carattere fino alla morte, ma fu questo tipo di ferite interiori che lo spinse a scrivere.

Remarque iniziò a scrivere verso la fine degli anni venti, mentre viveva, come molti altri della sua generazione, nelle precarie condizioni dei reduci.

Questo clima di disagio e smarrimento fu descritto ne’La via del ritorno (1931), continuazione del capolavoro Niente di nuovo sul fronte occidentale (1927) sulla vita in trincea di un gruppo di giovani studenti tedeschi e che rappresenta un drammatico resoconto della Prima Guerra Mondiale.

Scritto in modo diretto e sobrio, il romanzo di Remarque non era sentimentale né insensibile: aspirava semplicemente a essere la cronaca di una generazione, contro la visione eroica del 1914-18.

Successivamente, i pacifisti esaltarono l’opera, ma i nazionalsocialisti e i conservatori accusarono Remarque di disfattismo e antipatriottismo, un atteggiamento che portò lo scrittore nella persecuzione contro quel tipo di arte bollata dai nazisti come degenerata.

Quando a Berlino nel 1930 fu proiettata la versione cinematografica del romanzo, realizzata negli Usa, la censura intervenne vietandone la visione in Germania.

Il romanzo deve molto alla realizzazione del film, che ne permise la diffusione su grande scala nella nascente società dei media.

Alla presa del potere di Hitler, Remarque si trovava in Svizzera, ma nel 1938 gli viene tolta la cittadinanza tedesca.

Lo scrittore soffri la condizione dell’esiliato ma, trasferitosi in America, continuò la sua opera di letterato e testimone contro la guerra. oltre ad avere una burrascosa relazione sentimentale con l’attrice Marlene Dietrich, che aveva conosciuto nel 1937 al Lido di Venezia.

Nel 1948 Remarque tornò in Svizzera e nel 1958 sposò l’attrice Paulette Goddard, che rimase al suo fianco fino alla morte, avvenuta a Locarno il 25 settembre 1970, a 72 anni.

Lo scrittore oggi è sepolto al cimitero di Ronco sopra Ascona, in Svizzera, sulla riva svizzera del Lago Maggiore.