Il tema della ventilazione degli ambienti chiusi per prevenire il contagio da Coronavirus Codiv-19 è stato finora poco dibattuto.

Questo perché la trasmissione del virus avviene quasi esclusivamente attraverso due modalità. LEGGI TUTTO

La più diffusa è il contatto stretto con una persona malata o con un portatore sano del virus.

In questo caso, il passaggio del Coronavirus Covid-19 avviene attraverso le goccioline del respiro presenti nella saliva, con un colpo di tosse o starnuto.

Un’altra possibilità è data dal contatto diretto di due persone: una già infetta e l’altra che lo diventa portando la propria mano a contatto con la bocca, il naso e gli occhi (da qui l’indicazione di NON farlo).

Quindi perché è importante cambiare aria agli ambienti?

La diffusione dovuta alla persistenza nell’aria e realtiva risospensione delle particelle virali, appare pertanto di cruciale importanza.

Diversi studi hanno inoltre dimostrato che la trasmissione aerosolica può essere addirittura dominante all’interno delle abitazioni nelle epidemie influenzali.

Da questa consapevolezza, oltre che dall’impossibilità di indicare al momento quanto il virus eventualmente sopravviva all’esterno, sono nate le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.

I consigli delle autorità puntano a garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti di caseufficistrutture sanitariefarmacieparafarmaciebanche, postesupermercati e mezzi di trasporto.

Come? Semplice: aprendo regolarmente le finestre.

Sulla base delle precedenti osservazioni, è essenziale puntare alla prevenzione del contagio usando una ventilazione idonea a ridurre la capacità infettiva del Coronavirus Covid-19 (oltre naturalmente alle altre indicazioni).

È ampiamente dimostrato che la ventilazione naturale provoca un miglior ricambio dell’aria rispetto alla ventilazione meccanica, fino a 69 ricambi per ora degli ambienti quando le finestre risultano completamente aperte.

La durata della ventilazione va commisurata alla grandezza dei locali e al numero delle persone presenti.

Le principali linee guida internazionali raccomandano 3-6 ricambi all’ora, che devono arrivare fino a 12 se si parla della stanza in cui trascorre l’isolamento una persona infetta. Rispetto alle indicazioni date di consueto, vista l’assenza di traffico, tutte le finestre possono essere aperte per far cambiare l’aria in casa (anche quelle esposte sulle strade trafficate).

Ed eventualmente anche per periodi di tempo più lunghi. Per garantire la salubrità degli ambienti domestici, occorre inoltre pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori (con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%).

Naturalmente bisogna metterci al “riparo” dal freddo, perchè se no… ci prendiamo il raffreddore…

Fonti:

Note

1. https://www.nytimes.com/2020/03/04/opinion/coronavirus-buildings.html

2. Hua Qian, Xiaohong Zheng. Ventilation control for airborne transmission of human exhaled bio-aerosols in buildings. J Thorac Dis. 2018 Jul; 10(Suppl 19): S2295–S2304.

3. Tanti più  anticorpi sono circolanti,  tanto più saranno i sintomi provocati, poiché la malattia allergica è dovuta da una risposta eccessiva del sistema immunitario

4. Smieszek T, Lazzari G, Salathé M. Assessing the Dynamics and Control of Droplet- and Aerosol-Transmitted Influenza Using an Indoor Positioning System. Sci Rep. 2019 Feb 18;9(1):2185.

5. Li Y, Huang X, Yu IT, et al. Role of air distribution in SARS transmission during the largest nosocomial outbreak in Hong Kong. Indoor Air 2005;15:83-95.

6. Jiang S, Huang L, Chen X, et al. Ventilation of wards and nosocomial outbreak of severe acute respiratory syndrome among healthcare workers. Chin Med J (Engl) 2003;116:1293-7.7. ASHRAE Position Document on Airborne Infectious Diseases, 2020.