Il Venerdì Santo è il giorno che ricorda la Passione, Crocifissione e Morte di Gesù.

Come il Mercoledì delle Ceneri, i fedeli sono invitati all’astinenza dalla carne, consumando un solo pasto durante la giornata, in segno di penitenza per i peccati che Gesù è venuto a espiare, mentre non si celebra l’Eucaristia.

Le campane delle chiese non suonano in segno di lutto, ad eccezione di Milano dove, per il rito ambrosiano, esse suonano sino all’annuncio della morte di Cristo, alle 15, la liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore di vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull’Adorazione della Croce.

La celebrazione della Passione si divise in tre parti: Passione proclamata (Liturgia della Parola) e Passione invocata (orazioni solenni), Passione venerata (Astensione e Adorazione della Croce) e Passione comunicata (comunione eucaristica, fatta con il pane consacrato il giorno precedente).

Tutta l’Italia celebra il Venerdì Santo con riti, processioni, rievocazioni dal forte valore simbolico, spesso altamente suggestivi.

Anche se in questa particolare situazione di emergenza coronavirus, molti non verranno celebrati, ricordiamo molte tradizioni e riti di questo giorno.

Tra i principali festeggiamenti ci sono la Settimana Santa col pellegrinaggio dei Perdoni a Taranto, in Puglia, così come il rito del Fuoco Sacro di San Marco in Lamis.

In Campania si svolgono le processioni dei Misteri e Sacre Rappresentazioni, secondo l’usanza lasciata in eredità dagli Spagnoli; mentre in Basilicata spicca la Sacra Rappresentazione della Via Crucis di Barile, quella di Venosa e la processione del Venerdì Santo di Forenza.
Nel cuore della Calabria, i Vattienti, membri della Compagnia dei flagellanti di Nocera Terinese, si torturano col cardo e in Sicilia ci sono le confraternite incappucciate di Enna, la processione solenne delle Fasce di Pietraperzia, la processione notturna di Trapani.

In Sardegna c’è  la suggestiva processione del Cristo Morto di Cagliari e la cerimonia notturna delle Passione di Cristo di Iglesias.

Nella zona del Picerno sono numerosi i riti del Venerdì Santo, come la Processione del Cristo Morto di Grottazzalina, la Bara di Notte di Porto Recanati, le Madonnelle di Ascoli Piceno, le tre ore di agonia di Monsampolo del Tronto e la Processione del Cristo Morto presso il centro storico di Offida, la Via Crucis Vivente di Roccafluvione, la Solenne Processione del Cristo Morto di Ripatransone, la storica Processione del Cristo Morto di Monteprandone, la Processione del Venerdì Santo presso il centro storico di Sant’Elpidio a Mare e la Rappresentazione della Passione di Cristo di Centubuchi.

In Abruzzo ci sono la Processione del Tronco di Sulmona, la Processione delle Congreghe di Chieti e in Umbria la Processione del Cristo Morto di Assisi col rito della scavigliazione, i Quadri viventi della città di Pieve; la Rievocazione della Passione di Gualdo Tadino, la Solenne Processione del Cristo Morto di Gubbio.

Tra i monti del Molise da non perdere i Fuenti o fuggenti di Faibano e nel Lazio la Via Crucis Romana e la Corsa del Cristo di Tarquinia.

In Piemonte, a Cassina, c’è la Rievocazione dei Misteri del Venerdì Santo, la Processione serale delle Macchine di Vercelli, la Sacra Rappresentazione di Romagnano Sesia; la Sacra Rappresentazione di Bardolino, tra le feste più note della regione.

Nelle pianure della Lombardia si tiene la Via Crucis notturna di Germignana e la Processione dei Sacri Vasi di Mantova; mentre in Friuli Venezia Giulia c’è la Sacra Rappresentazione di Erto, piccolo comune in provincia di Pordenone.

In Liguria il rito della Croce si tiene al contrario, rivolgendo il Crocifisso verso la coda del corteo, un’usanza che si rifà al tempo delle battaglie navali contro i Turchi, dove i Crocifissi adornavano le prore delle navi e venivano rivoltati affinché gli infedeli non potessero vedere il volto di Cristo.