Nel Sabato Santo, che segue al giorno della Passione, ci sono solo il silenzio, il raccoglimento, la meditazione per Gesù che giace nel sepolcro, prima della gioia della Domenica di Pasqua con la sua Resurrezione.

Quando il corpo di Cristo è tolto dalla croce il Venerdì Santo e deposto nel sepolcro, è preservato dalla corruzione grazie alla virtù divina, discendendo agli Inferi con la sua divinità, ma non con il corpo che, incorrotto per lo Spirito Santo, riposa nella tomba.

Nella Domenica di Pasqua la divinità e anima di Gesù si ricongiungono al corpo nel sepolcro, dando vita al mistero della Resurrezione, centro della fede dei cristiani, che verrà celebrata in questo giorno.

Il Sabato Santo è aliturgico, infatti non si celebra la messa e la Comunione si può ricevere solo in forma di viatico o impartita a chi è in pericolo di vita, si esclude la celebrazione delle nozze e degli altri sacramenti, tranne quelli della penitenza e dell’unzione degli infermi.

La Chiesa Cattolica consiglia ai fedeli di protrarre il digiuno ecclesiastico e l’astinenza dalle carni per tutto il Sabato Santo, mentre luci e candele sono spente, gli altari spogli, senza fiori e paramenti, tovaglie e copritovaglie, le campane mute e, in molte chiese, rimane esposta solo la croce, simbolo di salvezza dalla morte per quelli che ci credono.

Fu solo con la Riforma conciliare che il Sabato Santo tornò ad avere il senso profondo dettato dal silenzio e dalla meditazione, poiché dal XVI secolo alla metà del XX secolo già nella mattinata di quel giorno si scioglievano le campane, che erano legate a lutto dal Giovedì Santo.

Nella giornata del sabato santo, in molte parti d’Italia vi è la tradizione dell’adorazione del corpo di Cristo deposto dalla croce, poi in serata, a partire dalle ventidue, i fedeli si riuniscono nelle chiese per la Veglia pasquale.

Questa grande veglia, detta la madre di tutte le Veglie, anche se si celebra la sera del sabato appartiene alla Liturgia solenne della Pasqua.

Nel corso della Veglia pasquale, sono benedetti il Cero e la Fonte battesimale, facendo coincidere con la mezzanotte il canto del Gloria, per celebrare la Resurrezione del Cristo e l’inizio della Domenica di Pasqua, mentre le campane suonano a festa.