Il 28 aprile si ricorda la vita di Gianna Beretta Molla, donna che, in pochi anni di vita, seppe essere moglie e medico sempre attenta ai bisogni dei suoi pazienti e della sua famiglia.

Gianna Beretta Molla nacque a Magenta, vicino a Milano, nella casa di campagna dei nonni paterni, il 4 ottobre 1922, ed era la decima di tredici figli di una famiglia profondamente cattolica.

La famiglia Beretta visse sino al 1925 a Milano, poi si trasferì a Bergamo in Borgo Canale, dove Gianna ricevette un’educazione profondamente legata alla fede dei suoi genitori.

Nel gennaio 1937 i Beretta si trasferirono a Genova, città, dove Gianna s’iscrisse alla quinta ginnasio presso l’Istituto delle Suore Dorotee di Lido d’Albaro.

I bombardamenti su Genova spinsero la famiglia nell’ottobre 1941 a tornare a Bergamo, nella casa dei nonni materni dove Gianna, nell’anno della maturità classica, perse entrambi i genitori, a poco più di quattro mesi di distanza, prima la madre, il 29 aprile 1942, e poi il padre, il 10 settembre.

Cosi nell’ottobre 1942 Gianna ritornò, con i fratelli e le sorelle, a Magenta, nella casa dove era nata e in seguito frequentò la Facoltà di Medicina e Chirurgia, prima a Milano e poi a Pavia, dove si laureò il 30 novembre 1949.

Dopo la laurea in Medicina, il 1 luglio 1950 Gianna aprì un ambulatorio medico a Mesero, mentre a Magenta continuò a sostituire, in caso di bisogno, il fratello medico Ferdinando.

L’8 dicembre 1954 Gianna conobbe il suo grande amore, l’ingegner Pietro Molla, dirigente della Saffa, la fabbrica di fiammiferi cuore della vita industriale di Magenta, da sempre molto impegnato nella vita della comunità cattolica locale.

Gianna e Pietro si sposarono il 24 settembre 1955, nella Basilica di San Martino a Magenta e si stabilirono a Ponte Nuovo, in una villetta riservata alla famiglia del Direttore della Saffa, e a pochi metri di distanza dalla Chiesetta della Madonna del Buon Consiglio, dove Gianna si recava quotidianamente a pregare e a partecipare alla Santa Messa.

A Ponte Nuovo Gianna dal 1956 fu la responsabile del Consultorio delle mamme e dell’Asilo nido dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia e prestò la sua assistenza medica nelle Scuole Materna ed Elementare di Stato.

Fu una moglie felice, ed ebbe in poco tempo tre bambini, il 19 novembre 1956 nacque Pierluigi, l’11 dicembre 1957 Maria Zita (Mariolina) e il 15 luglio 1959 Laura, ma seppe sempre unire i suoi doveri di madre, di moglie, di medico a Mesero e a Ponte Nuovo, con una grande gioia di vivere.

Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese della quarta gravidanza, Gianna apprese di essere stata colpita da un tumore benigno all’utero e, prima dell’intervento operatorio presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, supplicò il chirurgo di salvare la vita che portava in grembo.

Sopravissuta all’intervento, Gianna trascorse i sette mesi che la separavano dal parto con una grande forza d’animo, pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura.

Nel pomeriggio del 20 aprile 1962 Gianna fu ricoverata nell’Ospedale San Gerardo di Monza, dove il mattino del 21 aprile diede alla luce Gianna Emanuela per via cesarea.

Subito dopo le condizioni di Gianna si aggravarono e il 28 aprile, nella sua casa di Ponte Nuovo, morì a soli trentanove anni.

Gianna fu sepolta nel Cimitero di Mesero, paese natale del marito, nella Cappella della Famiglia Molla, mentre rapidamente si diffuse la storia del suo grande gesto d’amore.

Il 24 aprile  1994 Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma proclamò Gianna Beretta Molla Beata e il 16 maggio 2004 questa donna coraggiosa divenne Santa.