Ogni anno il 1 maggio si celebra il mondo del lavoro, con feste e concerti nelle piazze delle piccole e grandi città, che ovviamente ora per l’emergenza sanitaria non si potranno tenere, ma com’è nata questa festività oggi nota a  livello mondiale?

La festa del lavoro o festa dei lavoratori parte del movimento sindacale australiano, che nel 1855 cercò rivendicare il diritto a una condizione di lavoro più umana, con otto ore lavorative giornaliere.

Il sentimento di autonomia e indipendenza di questo gruppo ben presto si diffuse e divenne parte fondamentale per le rivoluzioni sindacali del Novecento.

Per questo in America i Cavalieri del Lavoro diedero vita a New York alla prima manifestazione a favore della riduzione dell’orario lavorativo, che si tenne il 5 settembre 1882.

Due anni dopo la stessa associazione propose il 1 maggio come data per celebrare la festa emblema dei diritti dei lavoratori e in seguito fu la Federation of Organized Trades and Labour Union che nel 1884 scelse il 1 Maggio 1886 dove i lavoratori americani si sarebbe rifiutati di effettuare una giornata lavorativa che superava le 8 ore quotidiane.

Per quella data fu organizzata una grande manifestazione sindacale nella città di Chicago, cui aderirono 80 mila lavoratori.

Iniziata con intenti pacifici, la protesta culminò con atti di violenza che fecero del primo maggio un giorno da ricordare in favore della lotta per otto ore lavorative.

Il caos continuò nei giorni successivi culminando nella Rivolta di Haymarket del 4 maggio 1886, quando i lavoratori si riunirono in piazza Haymarket per una manifestazione di protesta per rivendicare i diritti dei lavoratori, ma il lancio di una bomba da parte di un attivista, che uccise un poliziotto, porto a uno scontro tra forze di polizia e manifestanti, che vide la morte di sette agenti e diversi civili.

Il giorno seguente a Milwaukee la polizia sparò contro un gruppo di manifestanti polacchi causando la morte di nove operai, poi una tregua venne raggiunta con l’intervento del governo, ma per tutto questo furono condannati otto esponenti della classe lavorativa.

Le vittime della tragedia oggi sono ricordati come i Martiri di Chicago e il 1 maggio divenne un giorno dedicato alla loro memoria.

Alla notizia della tragedia il 20 luglio 1889 a Parigi il congresso della Seconda Internazionale organizzò uno sciopero generale per le otto ore lavorative.

In Italia, saputo dei fatti di Chicago, i livornesi attaccarono per protesta le navi statunitensi e poi la questura, dove si era rifugiato il console statunitense.

Durante il ventennio fascista la festa dei lavoratori fu spostata al 21 aprile, e la data originale venne ripristinata subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale nel 1945.

Fu proprio il 1 maggio 1947 che presso Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, la banda di Salvatore Giuliano, noto fuorilegge locale, sparò su un corteo di duemila contadini in protesta contro la politica latifondista sicula, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.

In epoca più moderna sono stati i sindacati italiani CGIL, CISL e UIL che dal 1990 ricordano il sacrificio dei lavoratori di tutto il mondo, organizzando a Roma il famoso concerto del 1 maggio.