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Quarantacinque anni fa, nella sua casa di Milano, moriva Carlo Manzoni, scrittore, giornalista e umorista, specializzato nella satira del mondo borghese dell’Italia del secondo dopoguerra…

Nato a Milano il 16 aprile 1909, Manzoni iniziò la sua carriera collaborando  al bisettimanale umoristico Il Bertoldo, di cui curò anche l’antologia Gli anni verdi del Bertoldo del 1964 e dopo la guerra fu colonna portante del settimanale umoristico Candido, diretto da Giovannino Guareschi.

Di Manzoni erano le vignette che prendevano garbatamente in giro il Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi per la sua attività di vinaio, infatti la più nota lo rappresentava fra due bottiglie di Nebbiolo, che veniva prodotto nella sua tenuta di Einaudi a Dogliani.

Le vignette furono anni dopo una delle cause delle persecuzioni, giudiziarie e non, subite da Guareschi come direttore responsabile del giornale milanese.

Carlo Manzoni, Carletto per gli amici, fu un autore del sorriso che seppe innovare l’umorismo, allora impantanato tra le battute da avanspettacolo ricche di corna e di doppi sensi.

Lo scrittore si mosse in maniera originale, evitando di parlare dei commendatori con la segretaria come amante, ma lanciandosi con un sorriso sulle labbra in mondi che non si pensava fossero adatti all’umorismo all’italiana.

Inventò la presa in giro feroce dei gialli hard boiled alla Mickey Spillane con l’invenzione del detective Chico Pipa, con titoli come Io quella la faccio a fette del 1960 o Ti svito le tonsille, piccola del 1962, parodie dei gialli all’americana che gli italiani scopiazzavano per dare al loro raccontare un tono d’oltreoceano, dove il detective è infallibile.

Il lavoro di Manzoni si svolse tra la Rizzoli, che pubblicò i suoi racconti umoristici e la Bietti, ma Carletto lavorò anche per il teatro di rivista, per la radio con Pronto chi spara?, e insieme a Mosca e a Metz in Il Bertoldo ideò Il signor Veneranda, che fu titolare anche di un periodico nel corso degli anni Sessanta.

Dal 1956 iniziò a collaborare con l’editore Derby, che s’interessava di sport visto sotto l’ottica umoristica e si prestò a varare una nuova collana, stampandola a colori per dare eleganza ai disegni di Manzoni, che realizzò diversi volumi dedicati a questo tema con disegni bellissimi, che ancora oggi molti ricordano, come il primo volume cartonato dedicato al Golf, sport amatissimo che facile sbeffeggiare.

Per l’editore Elmo Manzoni scrisse anche Violetta e Giovannino.

Ma Carletto collaborò anche con il Radiocorriere e diresse nel 1951 il film comico Ha fatto 13 interpretato da grandi attori comici dell’epoca, da Riccardo Billi a Mario Riva, da Carlo Croccolo a Silvana Pampanini.

Carlo Manzoni mori il 16 maggio 1975 nella sua casa di Milano.