Friedrich barbarossa und soehne welfenchronik 1 1000x1540 1

Prima della battaglia c’è una storia, c’è un condottiero, c’è Federico Barbarossa.

Forte e combattivo, Federico Barbarossa fu per anni il grande avversario della Lega Lombardia, fino alla sua morte in Oriente…

Nel 1152, con la morte di Enrico V di Franconia, la Germania vide una serie di scontri tra Guelfi e Ghibellini per il controllo del trono tedesco.

La crisi si concluse quando, il 4 marzo, l’assemblea dei principi tedeschi elesse re di Germania il duca di Svevia Federico di Hohenstaufen, detto Barbarossa, figlio di un Ghibellino e di una Guelfa.

Federico riuscì a risanare i contrasti, inoltre riconobbe al cugino Enrico il Leone la signoria su due regioni, la Sassonia e la Baviera, conquistò gli antichi ducati e fece grandi concessioni ai feudatari più importanti.

Proseguì anche la politica di ampliamento dei domini familiari, fino ad allora limitati alla Svevia, introducendo la prassi di amministrarli non tramite i signori feudali, ma con funzionari di umili origini, in modo da esercitare uno stretto controllo, oltre al progetto di instaurare un diretto dominio sulle città dell’Italia settentrionale, che potevano fornire grandi mezzi finanziari e militari.

Così nel 1154 Federico discese in Italia per farsi incoronare re d’Italia e ripristinare il controllo delle città del Nord e del Centro recuperando i diritti d’imporre tasse, battere moneta, stipulare trattati, che erano stati acquisiti o usurpati dai Comuni, dai tempi di Enrico IV, farsi consacrare imperatore e abbattere la monarchia normanna, la cui potenza era cresciuta con gli anni.

Incoronato re d’Italia a Pavia, Federico convocò a Roncaglia, presso Piacenza, i rappresentanti dei Comuni italiani e, durante una assemblea, dichiarò nulle le regalìe dei Comuni, ma per l’opposizione dei partecipanti dovette rinunciare, essendo privo, al momento, di un adeguato apparato militare.

Si recò poi a Roma, dove l’aveva chiamato il papa Adriano IV per avere aiuto contro Arnaldo da Brescia, un canonico legato al movimento dei patari, suscitatore di una rivolta contro il papato a Roma.

Arnaldo fu catturato e giustiziato, e il 18 giugno 1155 papa Adriano IV incoronò Federico imperatore in San Pietro.

Nel 1158 il Barbarossa discese ancora in Italia e convocò una seconda Dieta, sempre a Roncaglia, dove gli vennero riconosciuti i diritti che i Comuni avevano usurpato e gli dovevano restituire.

Alla notizia Crema e Milano si ribellarono ma furono distrutte da Federico, la prima nel 1160 e le seconda nel 1162.

Nel frattempo la Chiesa, di fronte alle prese di posizione dell’imperatore, si era schierata con i Comuni. che unirono in due leghe difensive, che si fusero nel 1167 nella Lega lombarda, cui aderì anche il pontefice.

Lo scontro decisivo con il Barbarossa avvenne il 29 maggio 1176 a Legnano e vide la vittoria dei Comuni.

Federico nel 1183 stipulò la pace di Costanza con i Comuni, a cui concesse molte delle regalìe negate nella Dieta di Roncaglia, oltre al diritto di tenere le milizie, ma si riservò quello di convalidare l’elezione di magistrati, consoli e podestà.

Nel 1186 l’imperatore fece sposare il figlio Enrico VI con Costanza d’Altavilla, erede del regno normanno di Sicilia.

La caduta di Gerusalemme nelle mani di Saladino,  che portò alla terza crociata, vide Federico Barbarossa in viaggio verso l’Oriente, ma, dopo la traversata dell’Anatolia, nell’attraversare il fiume Saleph, in Cilicia, l’imperatore morì annegato il 10 giugno 1190.

Enrico VI si trovò, dopo la morte del padre, a governare sul trono di Germania e quello di Sicilia, dando inizio a una dinastia che terminò con Federico II.