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Austero e solenne, il castello di Legnano è il cuore della città simbolo della Lega Lombarda…

Un tempo il castello di Legnano era un antico convento di Regolari Agostiniani consacrato a San Giorgio, la cui presenza è documentata fin dal 1231, che non compare però nel registro delle chiese del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, storia del contesto religioso dell’area milanese tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo.

Con la morte nel 1257 dell’arcivescovo Leone da Perego, iniziarono le lotte fra i Torriani e Ottone Visconti, poi nel 1262 il Papa Umberto IV nominò arcivescovo di Milano Ottone Visconti che avversato dai Torrioni, dovette faticare per ottenere il possesso della sede Arcivescovile e vi riuscì solo nel 1277, dopo aver sconfitto i Torriani a Desio.

Con questa vittoria, i Visconti riconquistarono le loro proprietà, come il Castello di Legnano, che rimase alla famiglia fino a Filippo Maria, che nel 1437 lo assegnò in dono a Oldrado II Lampugnani.

Oldrado, nel 1445, chiese a Filippo Maria di erigere una fortificazione con torri, vallo e ponte levatoio e con questo ampliamento venne soppresso l’ingresso principale che era sul lato di ponente e fu eretto un nuovo e imponente torrione d’ingresso.

Nel 1447 Oldrado favorì l’entrata al castello di Francesco Sforza, poi trascorse al castello gli ultimi anni della sua vita e alla sua morte, nel 1460, il castello passò a suo nipote Giovanni Andrea, che lo lasciò al figlio Oldrado III amico e seguace di Lodovico il Moro.

A Oldrado III subentrò il figlio Ferdinando I, che indicò nel testamento la proprietà del castello come eredità perenne della famiglia tramite i primogeniti maschi.

Dopo la morte di Ferdinando, che era rimasto senza eredi, ci furono interminabili contese fra i parenti per il diritto del possesso del maniero e solo nel 1710 Francesco Maria II Lampugnani, conte di Freisa, ebbe la conferma del suo diritto nel possesso del castello, che alla sua morte donò all’Ospedale Maggiore di Milano.

Poi i Cornaggia, famiglia benestante di commercianti di cotone, presenti a Legnano sin dal 1598, nel 1792 comperarono dall’Ospedale Maggiore il Castello con tutta la tenuta annessa.

Nessuna opera di manutenzione avvenne sotto i Cornaggia Medici, e il maniero cadde in condizioni di estremo degrado, per poi arrivare, dopo lunghe trattative, all’Amministrazione Comunale dagli eredi del Marchese Cornaggia Medici nel 1963.

La parte inferiore della torre d’avvistamento, che fu realizzata nel 1231 e che era parte dell’antico convento, è ancora visibile nella struttura moderna, infatti, fu inglobata nel castello e corrisponde alla porzione centrale dell’ala che si trova alla destra del torrione principale, come si nota dall’aspetto dei muri esterni, più grezzi e molto diversi del resto della struttura.

In origine, questa parte dell’edificio, quando era una torre, era più alta ed era provvista, nella parte superiore, di un piano contraddistinto da merlature difensive.

Delle decorazioni, quelle del pian terreno sono scomparse, mentre al piano superiore sono presenti affreschi di epoca rinascimentale.

Quando il castello fu trasformato in tenuta agricola, nell’originaria torre d’avvistamento furono sistemati i torchi vinari, come dimostrano i canali scavati sul pavimento in pietra che servivano a convogliare il mosto e i fori dei ponteggi che utilizzati all’epoca per effettuare i lavori di questa conversione, dall’aspetto di nicchie a capanna e che si possono distintamente vedere sulle pareti di questa parte del castello.