Per reagire al contagio del morbo e alla morbosità della situazione, con il contagio giocoso stimolante delle idee e della bellezza.

Una bellezza post-moderna, spiazzante, creativa, che smonta gli elementi del mondo vecchio per immaginarne uno nuovo post-Covid 19 LEGGI TUTTO

Assemblamenti, non assembramenti. Assemblaggi di oggetti, di elementi differenti, di materiali diversi. E contaminazioni artistiche e intellettuali, non virali: contaminazioni di generi, stili, linguaggi, orizzonti di attese.

ASSEMBLAMENTI E CONTAMNAZIONI:

Giuseppe Orsenigo e Paolo Lo Giudice a confronto.

Una bellezza post-moderna, spiazzante, creativa, che smonta gli elementi del mondo vecchio per immaginare personaggi e scenari di un mondo nuovo, di una nuova era.

Una bellezza e un mondo immaginario e immaginato post-Covid19: questa è in estrema sintesi il senso di questa mostra e del lavoro di questi due diversissimi, ma per alcuni versi affini, entrambi fuori dagli schemi, autori contemporanei.

Anche in questo caso come nella mostra precedente, l’abbinamento non è stata una libera scelta curatoriale, ma è stato forzato dagli eventi: dovendo recuperare ben sei mostre entro agosto all’interno di una programmazione già fitta, si sono resi necessari degli abbinamenti, laddove possibile, e, ovviamente, l’abbinamento tra un pittore e uno scultore era quello più semplice, poiché le opere dell’uno non portavano via spazio alle opere dell’altro.

Ed infatti la soluzione si è adottata anche per altre due mostre. Tuttavia, in questo caso come nel precedente, nonostante le evidenti diversità tra i due artisti, alcune affinità sono riscontrabili (da cui il titolo, in parte ironico, ma che, al d là dell’ironia, funziona come descrizione pratica e teorica del lavoro di entrambi), e forse aiutano persino a comprendere meglio le rispettive caratteristiche…

Il titolo, al di là dell’ironico riferimento alla situazione attuale, tra “assembramenti” pericolosi, che proprio sui Navigli recentemente hanno dato motivo di scandalo e polemiche, e rischio di contaminazioni col virus, sottolinea due aspetti, uno “tecnico”, l’altro “teorico”, che accomunano i due autori. Entrambi per realizzare le loro opere “assemblano” materialmente oggetti e materiali diversi ed entrambi “contaminano” idee, linguaggi, stili differenti.

Paolo Lo Giudice assembla pezzi smontati di utensili, moto, marchingegni meccanici vari per dare forma a animali e personaggi ironici e giocosi: il rottame triste e inanimato si trasforma in figura gioiosa che allude alla vita, in un gioco di rimandi alla storia dell’arte del Novecento, dall’Oggetto trovato di Duchamp, al Dada, al Nuovo Realismo, alla Pop Art.

Riferimenti assimilati, “contaminati” tra loro e superati in una sintesi originale fuori dagli schemi e difficilmente classificabile, se non come “post-avanguardia”, come già ebbi modo di fare, più di dieci anni fa, in un articolato progetto espositivo ed editoriale che vide protagonista Lo Giudice con Orsenigo e altri artisti sulla stessa linea.

Giuseppe Orsenigo invece “assembla” fotografie, legni, metalli, interventi pittorici, dando vita ad “oggetti” che anche quando si appendono a parete risulta difficile definire “quadri”, così come mi risulta difficile definire questo autore “pittore”.

Più corretto parlare, rispettivamente, di opere d’arte visiva e di artista. Per non parlare poi delle sue sculture/installazioni. E anche sul versante di stile e linguaggio le “contaminazioni” sono molte e stratificate: tra figurazione, astrazione, pop art, arte concettuale. E anche in questo caso non mi viene niente di meglio che risolvere con l’ossimoro di “post-avanguardia”.

Ma rispetto al più giocoso Lo Giudice, in Orsenigo prevale lo sguardo introspettivo al limite della psicoanalisi e il gioco dei rimandi, delle citazioni, dei simboli. E non a caso gli specchi e le superfici riflettenti tornano così frequentemente nelle sue opere.

Per ulteriori approfondimenti  sulla mostra:

https://www.zamenhofart.it/vi-p-gallery-milano-stagione-2019-2020/lo-giudice-orsenigo-assemblamenti-e-contaminazioni/

Sui due artisti in mostra :

https://www.zamenhofart.it/e-in-permanenza/paolo-lo-giudice/

https://www.zamenhofart.it/e-in-permanenza/giuseppe-orsenigo/