Pelé è il giocatore di calcio che ha dominato il gioco mondiale fino al punto di essere considerato come il Re del Calcio, reputato dai tifosi, dai critici e dai calciatori come il miglior giocatore di tutti i tempi. Sicuramente tra i più completi di sempre.

Edson Arantes do Nascimento, noto più semplicemente come Pelé, nacque a Três Corações il 23 ottobre 1940 da Dondinho e Dona Celeste Arantes. Il padre fu a sua volta calciatore ma terminò prematuramente la propria carriera a causa di un infortunio al ginocchio. Iniziò a giocare e soprattutto a palleggiare con pallone fatti di stracci quando andava bene, ma spesso con frutta in particolare con arance o mango. Tecnica assoluta, abile con entrambi i piedi, rapido, fantasioso, poteva coprire tutti i ruoli dell’attacco ma anche giocare da regista o mezzapunta. Fu anche un eccelso colpitore di testa, nonostante la statura non eccelsa.

Originariamente soprannominato Dico, ricevette le prime lezioni di calcio dal padre e, durante la sua giovinezza, giocò per diverse squadre amatoriali. Il soprannome di Pelè arrivò poco dopo, e gli fu dato per prenderlo in giro, poiché pronunciava Pilé il nome del portiere Bilé, estremo difensore della nazionale brasiliana. Sebbene egli non abbia mai nascosto di non gradirlo, esso rimane l’appellativo con cui è stato consegnato alla storia del calcio. In realtà, Pelé ha sempre ricordato con orgoglio come il suo vero nome, cioè Edison o Edson, con il quale vorrebbe essere chiamato, gli sia stato imposto in onore di Thomas Alva Edison.

Grazie ad uno stile personale e a un talento incredibile, conquistò presto un posto nel Bauru Athletic Club juniors allenato dal suo scopritore Waldemar de Brito ex nazionale verdeoro degli anni 30 e 40, e guidò la squadra a tre vittorie consecutive dal 1954 al 1956.

Nel giugno 1956, Pelé a soli sedici anni, firmò il contratto con il Santos, ebbe così avuto inizio la sua brillante carriera professionale e, a partire dal 1957, ebbe un posto fisso in prima squadra, divenne subito capocannoniere del campionato e venne convocato nella squadra nazionale, giocando la sua prima partita internazionale nel luglio 1957 contro l’Argentina, dove il Brasile perse per 2-1.

Il 1958 fu un anno di grandi successi, Neil Santos vinse il campionato brasiliano anche grazie alle 58 reti di Pelè e il Brasile vinse la Coppa del Mondo.

Durante i Campionati mondiali in Svezia, Pelé a soli 17 anni e 249 giorni fu il più giovane calciatore a giocare una finale di Coppa del Mondo, diede un contributo significativo per la vittoria nei quarti di finale, in semifinale e in finale, segnando un totale di 6 gol in 4 partite.

Il 1962 fu l’anno migliore della carriera di Pelé in patria, dove vinse la Copa Libertadores, il campionato brasiliano, il Taça Brasil e la Coppa Intercontinentale, oltre al bis con la Nazionale brasiliana alla conquista della Coppa Rimet, per il campionato del Mondo. Un anno dopo con il Santos conquistò la Copa Libertadores, il Taça Brasil e la Coppa Intercontinentale. Diverse squadre europee offrirono cifre importanti per acquistare il giovane giocatore, fra cui il Real Madrid, la Juventus e il Manchester United, ci provò anche il Benfica. Nel 1958 l’Inter riuscì persino a fargli stipulare un regolare contratto, ma Angelo Moratti si vide costretto a stracciarlo in seguito a un’aggressione subita dal presidente del Santos a opera di un tifoso. Nel 1961, comunque, il governo del Brasile dichiarò Pelé “Tesoro nazionale” per evitare qualsiasi possibile trasferimento.

Nel 1969 Pelé segnò il suo millesimo gol allo Stadio Maracana, mentre nel 1970 prese parte alla sua ultima Coppa del Mondo, con 14 dei 19 gol brasiliani e portando la sua squadra ad alzare la prestigiosa Coppa Rimet e aggiudicandola per sempre grazie al terzo successo nella competizione. Fu nominato Giocatore del Torneo per la sua impressionante performance.

La sua ultima partita internazionale fu giocata, il 18 luglio 1971, a Rio de Janeiro contro la nazionale jugoslava.

Dopo aver militato nel Santos per 19 stagioni, Pelè guidò il New York Cosmos nel 1976-77.

Ufficialmente la sua ultima partita fu il 1° ottobre 1977, un match tra Cosmos e Santos, Pelé giocò il primo tempo per il Cosmos e il secondo per il Santos.

La FIFA gli riconosce il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite. Tra i suoi gol, tre spiccano da sempre. Il gol alla Svezia nella finale mondiale del 1958, quando su lancio lungo in area di rigore stoppò il pallone di petto, bruciando un difensore, raccolse un pallone, poi con ‘sombrero’ sulla testa superò un altro svedese, per poi concludere con un tiro secco. Eletto il più bello nella storia della Seleçao. Il secondo con una giocata che in Brasile viene chiamata drible da vaca.  Realizzato nella partita contro l’Uruguay del Mondiale del 1970 in Mexico, quando Pelè lasciò passare il pallone – senza toccarlo – verso un lato del portiere Ladislao Mazurkiewicz e si lanciò su quello opposto, disorientando l’avversario. Il terzo è sempre riferito al Mondiale del 1970, alla finale con l’Italia. E’ il gol del vantaggio dei verdeoro al 18′ del primo tempo. Rimessa di Tostao sul lato sinistro dell’attacco brasiliano, palla a Rivelino che crossa al volo sul secondo palo, Pelè ruba il tempo e supera in elevazione Burgnich, librandosi in aria per alcuni secondi e con un colpo di testa fantastico infila la palla nell’angolino destro, bruciando Albertosi.

Per la sua impressionante serie di vittorie e il ruolo straordinario nella promozione dello sport, ha ricevuto numerosi riconoscimenti prestigiosi e decorazioni, tra lui Medaglia d’Oro del Brasile, Cavaliere Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico e Lifetime Achievement Award dalla BBC.

Nel 1999 fu votato come Calciatore del secolo dall’International Federation of Football History & Statistics e come Atleta del secolo dal Comitato Olimpico Internazionale e dalla Reuters News Agency.

La seconda vita di Pelè lo ha visto uomo immagine per diverse multinazionali e per la FIFA. Sempre in prima linea per migliorare il tenore di vita e le condizioni sociali dei poveri, in particolare della sua terra.

Nel 1992 è stato l’ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e per l’ambiente, mentre nel 1995 fu il Goodwill Ambassador dell’UNESCO.

Nel 2012, gli è stata conferita la laurea honoris causa dall’Università di Edimburgo per il contributo alle cause umanitarie e ambientali e per i suoi successi sportivi.

Nel 2016, è stato girato un film biografico sul campione brasiliano, con il titolo semplicemente Pelè. Il film racconta l’incredibile storia del leggendario giocatore di calcio che da ragazzo di strada raggiunse la gloria, appena diciassettenne, trascinando la nazionale brasiliana alla vittoria del suo primo mondiale nel 1958 e diventando poi il più grande calciatore di tutti i tempi vincendo altre due Coppe del Mondo.