Anche quest’anno torna Luci d’Artista a Torino a illuminare la città, dove le installazioni luminarie saranno visitabili a partire dal 30 novembre.

Una vacanza a Torino è da non perdere per ammirare i magnifici monumenti e i grandiosi palazzi del centro storico, pieno di strade e piazze suggestive da attraversare. La bellezza unica dei portici della città e di luoghi come Piazza Castello e Via Po lascia senza fiato e proprio lì si è andata consolidando la tradizione che riguarda una splendida manifestazione.

Infatti negli ultimi mesi dell’anno è possibile assistere alle Luci d’artista, che regalano al capoluogo piemontese una dose unica di fascino, dove e strade e le piazze assumono un’aria di festa, grazie alle bellissime luminarie e ai giochi di luce.

Anche verso la fine del 2020, passeggiando per le vie di Torino, si potranno ammirare le spettacolari luci che ogni anno decorano la città.

Carmelo Giammello, uno degli artisti di spicco con l’opera Il Planetario, ha modificato leggermente la sua opera, rendendola più grande e godibile e il comune ha cominciato a montare le prime opere, quella del Giammello su tutte, partendo da via Roma.

Le installazioni di Luci d’Artista 2020 a Torino sono state confermate e l’unica eccezione rispetto all’edizione 2019 è per l’opera Miracola, il capolavoro di Roberto Cuoghi, che con un gioco di luci e ombre incantava piazza San Carlo, che quest’anno non ci sarà.

Francesca Leon, assessore alla cultura, ha raccontato che il motivo della mancata installazione del Cuoghi è di evitare gli assembramenti in piazza, inoltre l’artista, non essendo torinese, avrebbe avuto difficoltà a raggiungere il Piemonte.

Malgrado la defezione dell’opera Miracola, quest’anno non mancheranno altri capolavori ad esempio, per celebrare i medici e paramedici, Molinari sposterà la sua Concerto di Parole nella zona degli ospedali Sant’Anna e Regina Margherita.

Alcune opere saranno riposizionate al fine di garantire la tutela della distanza interpersonale, ma anche per valorizzare le periferie.

Inoltre Giammello ha lanciato un’iniziativa per il prossimo anno, che prevede un progetto dedicato alle periferie, per non far coincidere la periferia come un luogo secondario del progetto, ma creare una rete di opere che valorizzino le zone secondarie della città.