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Anche se fluidi biologici, come il liquido seminale, possono risultare positivi alla presenza del virus, non sembra che quella sessuale possa essere una via di trasmissione diretta del SARS-CoV-2, causa di Covid-19.

I rapporti sessuali, però, possono essere indirettamente causa di contagio per impossibilità di distanziamento, difficoltà nell’uso dei mezzi di protezione e per la presenza di liquidi biologici che possono essere scambiati.

La percezione di questo rischio nella popolazione ha determinato, nei primi mesi della pandemia, una diminuzione dei rapporti sessuali anche tra le coppie stabili.

Dottore, in tempo di Covid-19, come conviene prepararsi per il sesso?

L’igiene resta la prima arma per diminuire al minimo il rischio di trasmissione, così come è corretto evitare rapporti sessuali con persone, anche con le quali si hanno rapporti stabili, che presentino sintomi riferibili o sospetti per Covid-19 o che sianno positive all’infezione.

Fondamentale, quindi, buona igiene intima, accurata pulizia del corpo e delle mani e disinfezione di oggetti e sex toys, prima e dopo i rapporti.

Quando il partner sessuale ha avuto la malattia, è bene evitare i rapporti in presenza di sintomi e in ogni caso per trenta giorni dopo la loro comparsa. Il preservativo può ridurre l’entità del contatto in caso di rapporto orale.

Dottore, cosa conviene evitare?

Una buona norma è evitare rapporti sessuali con partner occasionali durante il periodo di pandemia o se si hanno sintomi riferibili a Covid-19 e allo stesso tempo minimizzare il numero di partner sessuali.

I rapporti orali, anali e vaginali non sembrano trasmettere la malattia, anche se è stata ipotizzata la via di trasmissione oro-fecale. È ovvio, poi, che la vicinanza inevitabile è in ogni caso un comportamento a rischio.

Se si pensa che il semplice bacio può essere via di trasmissione della malattia si può capire perché è corretto consigliare di evitare contatti di tipo sessuale con individui sconosciuti o non ben conosciuti.

Le precauzioni da prendere per evitare la trasmissione del SARS-CoV-2 sono aggiuntive a quelle comunemente consigliate per le malattie a trasmissione sessuale.

Dottore, cosa si può fare?

Fermo restando che le più comuni pratiche sessuali sono sconsigliate in caso di contagio, nel periodo di quarantena e nel sospetto di malattia, non c’è nessun motivo per limitarsi nelle attività sessuali in coppie presumibilmente sane e che non presentano segni di contagio, consapevoli che l’infezione può decorrere per alcuni giorni senza dare alcun segno.

Considerando che la distanza personale è una delle precauzioni più importanti per limitare le possibilità di contagio si può capire come la sessualità (che è caratterizzata dal contatto stretto tra le persone) possa essere difficile durante il periodo epidemico.

Probabilmente però è solo questione di buon senso. Un consiglio è quello di evitare, se possibile, le posizioni che comportano vicinanza del volto dei partner e, sempre se desiderato, indossare una mascherina (la mascherina non è pericolosa, ne abbiamo parlato nella scheda “La mascherina può essere pericolosa per la salute?”, e anzi c’è chi la indossa durante i rapporti intimi come “gioco sessuale”).

Le autorità sanitarie internazionali, con un consiglio che sembra ironico ma invece è semplicemente ovvio, sostengono che l’unica attività sessuale che evita il contagio è la masturbazione. Sempre senza dimenticare l’igiene.

Bibliografia

FONTE: FNMOCeO