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Signor Gorbaciov, abbatta questo muro !

La Porta di Brandeburgo è uno dei più importanti monumenti di Berlino, da due secoli simbolo e punto di riferimento della capitale tedesca.

Progettata da Carl Gotthard Langhans e ispirata ai propilei dell’Acropoli di Atene, la Porta venne eretta tra il 1788 e il 1791 ed era la più maestosa tra le 18 porte della città, che secondo il desiderio del sovrano prussiano Federico Guglielmo II dovevano valorizzare il percorso verso il viale di Unter den Linden.

Sulla porta si erge la Quadriga, imponente scultura di Johann Gottfried Schadow che raffigura la Vittoria alata, visibile anche a grande distanza.

Nel 1806, all’epoca delle guerre franco-prussiane, la scultura fu prelevata da Napoleone e portata a Parigi come bottino di guerra, per poi tornare a Berlino nel 1814.

Nel corso della Seconda guerra mondiale l’edificio fu danneggiato dai bombardamenti, ma non distrutto.

Oggi il valore della Porta di Brandeburgo è inestimabile in quanto, con l’abbattimento delle mura di confine effettuato nel 1860, gran parte delle porte furono abbattute e la Porta oggi è l’unica rimasta in piedi.

Durante la visita al monumento, prima di spostarsi sul lato opposto della piazza, è possibile sostare nella Raum der Stille, che si trova nell’ala nord: luogo ideale per chi desidera un momento di tranquillità.

In prossimità della Porta, meritano una visita la Pariser Platz, con l’Akademie der Künste e la restaurata ambasciata americana e la Platz 18 März, che commemora la rivolta del 1848 per la democrazia.

La Porta di Brandeburgo ha visto il passaggio di moltissimi personaggi che hanno fatto la storia dell’Europa, come Napoleone che festeggiò la conquista della Prussia cavalcando proprio sotto la porta.

Un altro evento storico che l’ha vista protagonista fu il 30 gennaio 1933, quando i nazionalsocialisti festeggiarono l’ascesa al potere di Hitler con una fiaccolata che passò attraverso la porta.

Nel 1945, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Berlino venne divisa in quattro settori e la Porta di Brandeburgo ritornò ad avere la funzione originaria, quella di separare due zone della città, in questo caso il settore britannico da quello sovietico.

E fu qui che, il 12 giugno 1987, il presidente americano Ronald Reagan fece uno storico discorso, con le parole “Signor Gorbaciov, abbatta questo muro!” che fece eco alla famosa frase del presidente Von Weizsacker “Fintanto che la Porta di Brandeburgo rimarrà chiusa, la Questione tedesca resterà aperta”, e che era rivolto ai cittadini di Berlino ovest, ma si udì anche al di là del Muro.

Oggi la Porta di Brandeburgo e simbolo di unità e libertà, da quando il 22 dicembre 1989, 28 anni dopo la costruzione del muro di Berlino, più di centomila persone si radunarono per festeggiare la riapertura della porta e la caduta del muro avvenuta un mese prima, e da allora è il simbolo dell’Unità tedesca.

Oggi dalla parte che si affaccia sull’ex Berlino Ovest della Porta una striscia rossa che ricorda il muro che ha diviso per anni gli abitanti della città.

Uno degli eventi più importanti avvenuti alla Porta di Brandeburgo fu il 23 giugno 1996, quando il Papa Giovanni Paolo II vi tenne un discorso per ricordare gli eventi passati e lanciò un appello di libertà usando il valore storico e simbolico della porta.