covid

L’analisi si basa su un campione di 39.052 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. DA LEGGERE TUTTO

Dati demografici

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109, Range InterQuartile – IQR 74-88). Le donne sono 16.628 (42,6%).

italia morti covid

L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 49 anni).

decessi

La figura mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 79).

covid

La seconda figura mostra l’andamento dell’età media dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 per settimana di calendario, a partire dalla 3° settimana di febbraio 2020 (la data del primo decesso risale al 21 febbraio 2020).

L’età media dei decessi settimanali è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni (1° settimana di luglio) per poi calare leggermente.

Patologie preesistenti

Il grafico  presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2) nei pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto da 5047 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche.

covid

Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,5 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0). Complessivamente, 173 pazienti (3,4% del campione) presentavano 0 patologie, 662 (13,1%) presentavano 1 patologia, 962 (19,1%) presentavano 2 patologie e 3250 (64.4%) presentavano 3 o più patologie.

patologie

Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina).

Nelle donne (n=1969) il numero medio di patologie osservate è di 3,7 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0); negli uomini (n=3078) il numero medio di patologie osservate è di 3,4 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0).

Diagnosi di ricovero

Nel 90,9% delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con SARS-CoV-2. In 423 casi (9,1% dei casi) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione.

In 62 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 142 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto-IMA, scompenso cardiaco, ictus), in 58 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 161 casi altre patologie.

Sintomi

I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2. Febbre, dispnea e tosse rappresentano i sintomi più comuni.

sintomi covid

Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 7,7% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

Complicanze

L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (94,0% dei casi), seguita da danno renale acuto (23,3%), sovrainfezione (19,2%) e danno miocardico acuto (11,0%).

complicanze covid

Terapie

La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86,2% dei casi), meno usata quella antivirale (54,9%), più raramente la terapia steroidea (46,0%).

Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 1296 casi (26,1%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie.

Al 4,5% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab.

Tempi

I tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (12 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (7 giorni).

covid

Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 6 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (12 giorni contro 6 giorni).

Decessi in pazienti con meno di 50 anni

Al 4 novembre 2020 sono 434, dei 39.052 (1,1%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 95 di questi avevano meno di 40 anni (65 uomini e 30 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

Di 17 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Confronto caratteristiche decessi nei 3 periodi marzo-maggio, giugno-agosto e settembre-novembre 2020

La tabella 1 riassume le principali caratteristiche dei decessi con COVID-19 avvenuti nei 3 periodi dall’inizio della pandemia nel 2020: il trimestre iniziale (marzo-maggio), il secondo trimestre (giugno-agosto), e il terzo trimestre (settembre-novembre 2020), anche se quest’ultimo è ancora in corso.

Complessivamente i dati erano rappresentativi del 12,8% dei deceduti dall’inizio della pandemia; in particolare, del 12,9% dei deceduti tra marzo e maggio, del 26,1% dei deceduti tra giugno e agosto e del 6,1% dei deceduti tra settembre-novembre.

Nel secondo e terzo periodo aumenta leggermente l’età media dei decessi e la proporzione di donne (specialmente nel secondo periodo); aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti e diminuiscono quelli con meno patologie o nessuna: ciò sembra indicare che nel secondo periodo i decessi riguardano persone più anziane e con una condizione di salute preesistente peggiore rispetto ai decessi relativi al primo trimestre (tabella 1).

Estremamente diverso nei tre periodi è anche l’uso di farmaci, con una netta riduzione nell’utilizzo degli antivirali ed un aumento nell’uso degli steroidi nel secondo e terzo periodo.

Tabella 1. Età media, prevalenza di donne, numero di patologie preesistenti, complicanze e trattamenti nei decessi con COVID-19 per trimestre di decesso.

(n=39042)

(Missing=10)

Totale decessi

Tutti

Marzo-Maggio 2020

(n=34196)

Giugno-Agosto 2020

(n=1392)

Settembre-Novembre 2020

(n=3454)

p-value*

 

  Età (anni)

80.3

80.1

82.8

81.4

<0.001

 

n (%)

n (%)

n (%)

n (%)

  Donne

16626 (42.6)

14325 (41.9)

860 (61.8)

1441 (41.7)

<0.001

 

 Campione delle cartelle cliniche valutate

Tutti

(n=5047)

Marzo-Maggio 2020

(n=4381)

Giugno-Agosto 2020

(n=367)

Settembre-Novembre 2020

(n=299)

p-value*

  N di comorbidità
    0

173 (3.4)

167 (3.8)

2 (0.5)

4 (1.3)

<0.001

    1

662 (13.1)

597 (13.6)

34 (9.3)

31 (10.4)

<0.001

    2

962 (19.1)

876 (20.0)

47 (12.8)

39 (13.0)

<0.001

    3 o più

3250 (64.4)

2741 (62.5)

284 (77.4)

225 (75.3)

<0.001

Complicazioni durante il ricovero in ospedale
  Polmonite

4629 (94.0)

4062 (95.3)

292 (80.0)

275 (92.3)

<0.001

  Danno renale acuto

1147 (23.3)

982 (23.0)

100 (27.4)

65 (21.8)

0.137

  Danno miocardico acuto

542 (11.0)

461 (10.3)

38 (10.4)

43 (14.4)

0.145

  Sovrainfezione

945 (19.2)

706 (16.6)

172 (47.1)

67 (22.5)

<0.001

Terapie
   Antibiotici

4283 (86.2)

3733 (86.6)

309 (85.4)

241 (80.9)

0.019

   Antivirali

2731 (54.9)

2548 (59.1)

129 (35.6)

54 (18.1)

<0.001

   Steroidi

2287 (46.0)

1850 (42.9)

219 (60.5)

218 (73.2)

<0.001

   Tocilizumab

198 (4.5)

168 (4.4)

25 (7.1)

6 (2.1)

0.007

La distribuzione delle principali patologie preesistenti nei diversi periodi è presentata nella figura 6. La prevalenza di fibrillazione atriale, ictus, demenza, cancro e insufficienza renale varia in maniera significativa nei tre periodi.

Queste patologie sono più frequentemente diagnosticate nei deceduti del secondo e terzo periodo rispetto a quelli del primo.

patologie

Nella tabella 2 sono riportate le durate come tempi mediani (in giorni) nei 3 periodi di tempo considerati: tra il primo ed il secondo periodo triplica il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi al decesso, mentre torna ai livelli iniziali nel terzo periodo; diminuisce il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi all’esecuzione del tampone per la rilevazione dell’infezione da SARS-CoV-2 sia nel secondo che nel terzo periodo, così come il tempo tra l’insorgenza dei sintomi ed il ricovero in ospedale; triplica la durata mediana in giorni dal ricovero in ospedale al decesso tra il primo ed il secondo periodo; diminuisce nuovamente nel terzo periodo, anche se resta superiore ai livelli del primo periodo.

Questi risultati sembrano suggerire una maggiore reattività del Sistema Sanitario testimoniata dalla maggiore rapidità nell’esecuzione di esami diagnostici e nell’ospedalizzazione.

Tabella 2. Tempi mediani (in giorni) tra insorgenza dei sintomi, test PCR, ricovero in ospedale e decesso

 

Tutti

(n=5047)

Marzo-Maggio 2020

(n=4381)

Giugno-Agosto 2020

(n=367)

Sett-Nov 2020

(n=299)

p-value*

Tempi (in giorni)

Mediana

IQR

Mediana

IQR

Mediana

IQR

Mediana

IQR

Dall’insorgenza dei sintomi al decesso

12

7-20

12

7-19

38

10-66

12

7-19

<0.001

Dall’insorgenza dei sintomi al test SARS-CoV-2

5

2-9

5

2-9

3

1-10

2

0-5

<0.001

Dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale

4

2-7

4

2-7

3

1-7

3

1-6

<0.001

Dal ricovero in ospedale al decesso

7

3-15

7

3-13

21

5-51

8

3-14

<0.001

p-value per le differenze tra i 3 periodi.

IQR=Inter-Quartile Range

 

I dati qui presentati possono essere spiegati da maggiori conoscenze circa l’infezione e maggiori capacità e tempestività di cura della stessa nel periodo giugno-agosto.

Inoltre è verosimile che nei mesi di marzo e aprile il COVID-19 sia stato sotto-diagnosticato in molti deceduti anziani fragili (come per esempio quelli in RSA). Questo può aver portato una sottostima del carico di patologie dei deceduti in tale periodo.

Sulla base delle indicazioni emanate dal Ministero della Salute nella Circolare pubblicata il 25 febbraio 2020 (protocollo 0005889-25/02/2020), la certificazione di decesso a causa di COVID-19 deve essere accompagnata da parere dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Per questo motivo, è stato creato un gruppo di lavoro dedicato allo studio delle cause di morte dei pazienti deceduti che risultavano positivi all’infezione da SARS-CoV-2.

L’analisi si basa sui dati contenuti nelle cartelle cliniche e nelle schede di morte ISTAT recanti le cause di decesso di questi pazienti.

La raccolta dati avviene tramite la piattaforma web http://covid-19.iss.it, già utilizzata dalla sorveglianza nazionale, epidemiologica e virologica, dei casi di COVID-19 in Italia (coordinata dall’ISS e attivata dalla Circolare ministeriale del 22 gennaio 2020, n.1997).

Per informazioni è possibile mandare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica decessicovid-19@iss.it o contattare il dott. Graziano Onder (Direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento, ISS) al numero di telefono: 06/49904231.

Rapporto ISS-ISTAT

    • il rapporto “Impatto dell’epidemia COVID-19 sulla mortalità totale della popolazione residente primo quadrimestre 2020” (pdf 1 Mb) realizzato da ISS e ISTAT per fornire una lettura integrata dei dati epidemiologici di diffusione dell’epidemia di COVID-19 e dei dati di mortalità totale acquisiti e validati da ISTAT. Il documento presenta un’analisi della mortalità totale e dei soggetti positivi al COVID-19 deceduti nel mese di aprile 2020 e un aggiornamento delle analisi relative al periodo gennaio- marzo 2020, già oggetto del primo Rapporto.

 

Risorse utili

    • la Circolare 0005889-25/02/2020 (pdf 200 kb) pubblicata dal Ministero della Salute il 25 febbraio 2020
    • la pagina di EpiCentro dedicata alla sorveglianza nazionale, epidemiologica e virologica, dei casi di COVID-19 in Italia