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Un generale che ebbe un ruolo fondamentale nella seconda guerra mondiale.

George Patton nacque a San Gabriel, un piccolo sobborgo nei pressi di Los Angeles, l’11 novembre 1885, da una ricca famiglia della Virginia e a 14 anni entrò a far parte dell’accademia militare di West Point, dalla quale uscirà come ufficiale di cavalleria.

Nel 1912 prese parte alla V Olimpiade di Stoccolma, dove partecipò alla gara di pentathlon moderno, inserita per la prima volta nel programma olimpico.

Durante la campagna del Messico (1916-1917) contro Pancho Villa, Patton ebbe la possibilità di combattere al fianco del generale John Joseph Pershing e riuscì a uccidere Julio Cardenas, il braccio destro di Villa, gesto che gli fruttò il grado di capitano.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, dopo il coinvolgimento degli Stati Uniti, Patton fu inviato in Europa, dove imparò tutto ciò che c’era da sapere sull’utilizzo dei carri armati.

Nel 1939, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, fu promosso tenente colonnello, mentre l’anno seguente divenne Maggiore Generale.

Dopo aver conseguito alcune specializzazioni nell’uso dei mezzi corazzati, nel 1941 fu messo a capo della seconda Divisione corazzata, con la quale un anno dopo prese parte all’operazione Torch, dirigendo lo sbarco in Marocco della cosiddetta Western Task Force.

In Marocco Pattoon rimase per preparare il primo Corpo d’armata corazzato al futuro sbarco in Sicilia ma, dopo il disastro della battaglia del passo di Kasserine, fu incaricato dal generale Dwight Eisenhower di prendere il comando delle forze americane in Tunisia.

Qui Patton si dimostrò estremamente risolutivo e riuscì a sollevare il morale delle sue truppe, molto demoralizzate per via delle continue sconfitte subite.

Il suo gruppo d’armata passò all’offensiva il 17 marzo 1943, ma tutti gli attacchi, nonostante la superiorità numerica degli americani, vennero continuamente respinti dai tedeschi, poi il 24 marzo, Patton riuscì a respingere un contrattacco di panzer ad El Guettar, ma una serie di attacchi a Fondouk e a El Guettar il 27 e il 28 marzo finirono con pesanti perdite per la compagnia americana, mentre i difensori italo-tedeschi mantennero le loro posizioni.

Ormai uno dei più abili comandanti americani, Patton fu messo al comando della settima Armata impegnata nello sbarco in Sicilia, avvenuto il 10 luglio 1943 e, terminata la campagna in Sicilia, venne richiamato in Gran Bretagna, dove fu messo a capo della terza Armata, che dal 6 giugno 1944, era sbarcata in Normandia.

Durante questo periodo, il comandante americano si distinse particolarmente nelle operazioni di conquista di alcune importanti città francesi come Nantes, Orléans, Avranches, Nancy e Metz, oltre a respingere la controffensiva tedesca delle Ardenne il 16 dicembre 1944, mettendo in fuga l’esercito tedesco.

Patton, dopo la liberazione della Francia dall’Asse, ed essersi preparato a liberare anche Praga, dove però era arriva prima l’esercito sovietico, divenne l’amministratore militare della Baviera.

Il 9 dicembre 1945, mentre si dirigeva a una battuta di caccia, il generale rimase coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Spira, quando a un incrocio l’auto dove viaggiava si scontrò con un autocarro.

Nonostante i gravi traumi subiti dall’incidente, Patton sopravvisse fino al 21 dicembre 1945 quando, per un edema polmonare e una congestione cardiaca, morì improvvisamente a Heidelberg, in Germania, dopo aver apparentemente recuperato le forze.

La sua tomba si trova nel cimitero americano del Lussemburgo, con quella degli altri soldati caduti nell’offensiva delle Ardenne.