margaret mead

Una grande studiosa che, all’inizio del Novecento, rivoluzionò per sempre il mondo dell’antropologia.

Margaret Mead nacque a Filadelfia il 16 dicembre 1901 e iniziò i primi studi all’Università di De Pauw, in Indiana, nel 1919, poi frequento l’Università di Barnard a Columbia, nello stato di New York, dove ottenne la laurea in filosofia nel 1929.

Fu una delle prime ad analizzare la questione se i ruoli maschili e femminili sono le conseguenze delle influenze biologiche o culturali, vivendo lunghi periodi tra i popoli primitivi che desiderava studiare.

Il primo lavoro importante della Mead fu il saggio Adolescenza in Samoa e a 23 anni quando lasciò gli Stati Uniti per dedicarsi al lavoro di ricerca concernente uno studio, originariamente chiamato Studio psicologico della gioventù primitiva per la civiltà occidentale, dove dimostrò che l’adolescenza non deve essere necessariamente un periodo di ribellione e di crisi.

Le ragazze samoane passano la loro adolescenza come un periodo di sviluppo legato agli interessi e alle attività alle quali sono più adatte e, a differenza della situazione della cultura occidentale moderna, non c’era un’improvvisa interruzione tra interessi dell’infanzia e il mondo adulto.
Nel lavoro successivo, Crescere in Nuova Guinea, continuò l’indagine dei processi medianti i quali le culture formano la personalità dell’individuo presso i Manus, un popolo che vive in un’isola non lontana dalla Nuova Guinea, oggi visto come un contributo d’importanza eccezionale alla teoria dell’educazione.
Cinque anni più tardi la Mead pubblicò Sesso e temperamento, basato sullo studio di tre civiltà primitive nella formazione del temperamento maschile e femminile, le tribù della Nuova Guinea, Arapesh, Mundumugor e Tchambuli.

Nel 1936 la Mead cominciò a usare macchine fotografiche e registratori a nastro, per documentare e illustrare i racconti della vita in altre società primitive.

Tra il 1939 e il 1953 studiò la situazione negli Stati Uniti ed ebbe un figlio dal collega Gregory Bateson, che aveva sposato in seconde nozze.

Nel 1949 pubblicò il suo best seller Maschio e femmina: uno studio dei sessi in un mondo che cambia, dove confronta gli atteggiamenti e i ruoli nei litorali del Pacifico con quelli dei moderni americani, come la tendenza a sposarsi giovani e ad aver figli all’inizio del matrimonio, nonché le famiglie nucleari di genitori e figli viste come emotivamente auto-sufficienti, ma socialmente isolate.

Nel 1953 tornò sull’isola di Manus per analizzare i cambiamenti della popolazione avvenuti in seguito all’esposizione con altre culture e scrisse il saggio New Lives for Old e nel 1959 pubblicò An Anthropologist at Work: Writings of Ruth Benedict, un saggio sulla collega e amica Ruth Benedict, poi nel 1972 scrisse la sua autobiografia L’inverno delle more.

Margaret Mead morì a New York il 15 novembre 1978, lasciando 44 libri e più di 1.000 articoli pubblicati in diverse lingue sul mondo dell’uomo e della donna.