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Il Man Booker Prize 2020 è andato allo scrittore scozzese Douglas Stuart, con il romanzo d’esordio Shuggie Bain.

Shuggie Bain è la storia dell’ adolescenza di Shuggie, bambino omosessuale figlio dell’alcolizzata Agnes, tra droga, depressioni, disagio, guerra sociale e lo spettro dell’omofobia. 

Il Booker Prize è un premio letterario nato nel 1968 e assegnato ogni anno al miglior romanzo, scritto in inglese, da un cittadino del Commonwealth delle nazioni, dell’Irlanda o dello Zimbabwe, e oggi è considerato uno dei principali e più attesi premi letterari al mondo.

Il processo di selezione del vincitore del premio comincia con la fondazione di un comitato di consulenza che include un autore, due editori, un agente letterario, un venditore di libri, un bibliotecario e un presidente nominato dalla Booker Prize Foundation.

Poi il comitato sceglie la giuria, i cui membri cambiano ogni anno, e sono nominati tra critici letterari di spicco, scrittori, accademici, e altre figure pubbliche.

Il vincitore è annunciato in una cerimonia nella Guildhall di Londra.

Al vincitore del Booker Prize sono assicurati fama e successo internazionale, e per questo motivo è un segno di distinzione per gli scrittori essere nominati nella rosa dei finalisti.

Il premio era inizialmente conosciuto come Booker-McConnell Prize dal nome dell’azienda sponsor dell’edizione del 1968, poi divenne noto come Booker Prize o il Booker.

Quando l’amministrazione del premio fu trasferita alla Booker Prize Foundation nel 2002, lo sponsor divenne la società d’investimento Man Group che preferì conservare Booker nel nome ufficiale del premio.

Le regole del premio vennero cambiate nel 1971, se fino ad allora venivano candidati i libri pubblicati l’anno precedente a quello del premio, dal 1971 l’anno di eleggibilità è l’anno stesso del premio.

Nel gennaio 2010, la Booker Prize Foundation annunciò la creazione di un premio speciale chiamato Lost Man Booker Prize, per i 20 romanzi pubblicati nel 1970.

Nel 1993, il Booker of Bookers Prize venne assegnato a Salman Rushdie per Midnight’s Children, che era stato il vincitore nel 1981, come miglior romanzo ad aver vinto il premio nei suoi primi 25 anni di esistenza.

Un premio simile, conosciuto come The Best of the Booker è stato assegnato nel 2008 per il quarantesimo anniversario del premio, e anch’esso è stato vinto dal romanzo di Rushdie.

Quattro scrittori hanno vinto il premio due volte, John Maxwell Coetzee con La vita e il tempo di Michael K nel 1983 e Vergogna nel 1999; Peter Carey nel 1988 con Oscar e Lucinda e nel 2001 con La ballata di Ned Kelly; Hilary Mantel nel 2009 con Wolf Hall e nel 2012 con Anna Bolena, una questione di famiglia e infine Margaret Atwood nel 2000 con L’assassino cieco e nel 2019 con I testamenti.