La Signora del calcio italiano, un’avventura che dura dalla fine dell’Ottocento …

La storia della Juventus, la grande squadra bianconera, cominciò il 1 novembre 1897, quando alcuni ragazzi del Liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino decisero di fondare una squadra di calcio e, per la loro età e l’estrazione culturale, la chiamarono Juventus, dal latino gioventù.

Il primo presidente era Eugenio Canfari, ma la prima maglia era rosa, dato che il bianconero, oggi simbolo della Juventus, arrivò solo nel 1903.

Due anni dopo ci fu il primo scudetto con Alfredo Dick alla presidenza, che poi lasciò la società per fondare il Torino.

Nel 1923 fu nominato presidente della Juventus Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della Fiat. Fra il 1930 e il 1935 arrivano titoli nazionali e scudetti fino alle semifinali della Coppa Europa e della Coppa dei Campioni e nel 1947, dopo la morte di Edoardo in un incidente aereo nel 1936, il figlio Giovanni Agnelli prese le redini della società.

Con lui arrivano gli scudetti del 1950 e del 1952, con Giampiero Boniperti che segnò la storia della squadra prima come giocatore e poi, dal 1971, come presidente.

Gli anni con Boniperti alla presidenza della società videro due vittorie in campionato, nove scudetti, la Coppa Uefa nel 1977, la Coppa delle Coppe nel 1984 e una Coppa dei Campioni, una Coppa amara, legata per sempre al quel 29 maggio 1985 della tragedia dell’Heysel, a Bruxelles, guidata da Giovanni Trapattoni e con Zoff, Scirea, Tardelli, Cabrini, Causio, Gentile, Paolo Rossi, che vinse il pallone d’oro 1982, Platini e Boniek.

Gli anni Ottanta si chiusero con la morte, avvenuta il 3 settembre 1989 in un incidente d’auto in Polonia, del campione e braccio destro dell’allenatore Dino Zoff, Gaetano Scirea, a trentasei anni.

Accanto a campioni come Vialli e Baggio a metà degli anni Novanta arrivò in squadra Alessandro Del Piero, protagonista assoluto di una fase trionfale, dove la Juventus vinse la Coppa Italia e la Coppa dei Campioni.

Nel 1997 arrivarono Boksic, Vieri, Amoruso, Montero, Zidane e altre nuove vittorie, oltre a Buffon, Thuram, Nedved, Del Piero e Trezeguet che festeggiarono il 26esimo scudetto.

Intanto, nel 2003, morì Gianni Agnelli e un anno dopo anche il fratello Umberto.

L’allenatore Fabio Capello, con nomi come Emerson, Cannavaro e Ibrahimovic, ebbe grandi successi in Italia, ma poche soddisfazioni in Europa.

Nel finale della stagione 2005-2006 la società della Juventus fu coinvolta nel cosiddetto scandalo di Calciopoli e la squadra si ritrovò a giocare per la prima volta nella sua storia in serie B ed ebbe anche nove punti di penalizzazione e la revoca degli scudetti dei due anni precedenti.

Il nuovo allenatore Didier Deschamps parti da Del Piero, Buffon, e Camoranesi, oltre a Trezeguet e Nedved.

I grandi giocatori simbolo di questa squadra non la lasciarono e la riportarono in serie A.

Nel 2010 la presidenza andò ad Andrea Agnelli, figlio di Umberto, che come allenatore si affidò ad Antonio Conte, oltre ai giocatori Vucinic, Vidal e Andrea Pirlo.

Dopo una stagione di ripresa, con un nuovo scudetto e la Supercoppa italiana, ne seguì una da record, con un terzo scudetto di seguito e 102 punti a fine campionato nel 2014.

Nel 2015, con Allegri, arrivarono il quarto scudetto consecutivo, e la decima Coppa Italia.

Con il cambio squadra e una prima fase di rodaggio, la stagione 2015 – 16 regalò alla squadra 25 vittorie su 26 partite e la Juventus divenne Campione d’Italia, grazie a campioni come Pjanic, Benatia, Dani Alves, Higuain e Pjaca.

Da allora e fino ad oggi la Juve ha vinto ancora fino ad arrivare a un record che sarà difficilmente eguagliabile di ben nove campionati consecutivi. l’ultimo con Maurizio Sarri.

E’ la coppa con le grandi orecchie che sfugge, vinta solo due volte, e tante volte sognata fino alla finale….

Ora sotto la guida di un nuovo allenatore Andrea Pirlo, giocatore indiscusso tanto da essere chiamato Maestro, e con i goal di CR7 la Juve continua a rincorrerla.

La squadra bianconera ha un suo stadio, lo Juventus Stadium di Torino, costruito nei primi anni del Duemila sul preesistente Stadio delle Alpi, che ospita 41.507 spettatori ed è il primo impianto calcistico italiano privo di barriere architettoniche.

Accanto allo stadio, per celebrare il mito bianconero, c’è lo J-Museum, con il racconto della storia della Juventus e della nascita della leggenda bianconera, dalla fine dell’Ottocento a oggi.

Fra le iniziative fuori dal campo la squadra ha ideato il Liceo Juventus, un programma innovativo riservato ai ragazzi del Settore Giovanile per unire la pratica calcistica con la scuola.