Mascagni5

Un compositore che diede inizio al movimento del verismo nell’opera lirica italiana…

Pietro Antonio Stefano Mascagni nacque il 7 dicembre 1863 a Livorno, ultimogenito di Domenico Mascagni, proprietario di un forno mentre la madre si occupava della famiglia.

Da subito Pietro si mostrò interessato agli studi e per questo, malgrado le ristrettezze economiche, fu avviato agli studi umanistici.

La passione per la musica lo spinse ad associare lo studio scolastico con l’apprendimento della musica, soprattutto del canto e del pianoforte, che imparò nella Schola Cantorum della chiesa di San Benedetto, poi con la supervisione del maestro Alfredo Soffredini, direttore fondatore dell’Istituto Musicale di Livorno.

Nel 1880 a diciassette anni compose le sue prime sinfonie, come Sinfonia in fa maggiore, Elegia per soprano, violino e pianoforte, Ave Maria per soprano e pianoforte, Pater Noster per soprano e quintetto d’archi.

L’anno successivo fu eseguita a Livorno la sua cantata In filanda, a quattro voci soliste e a piena orchestra.

Nel 1882 si trasferì a Milano grazie all’aiuto economico del conte de Larderel, e strinse varie amicizie con il mondo artistico dell’epoca, come quelle con Giacomo Puccini, Amilcare Ponchielli e con Vittorio Gianfranceschi, che divenne il suo miglior amico.

Quando nel 1888 partecipò a un concorso indetto dalla casa editrice Sonzogno per un’opera in un atto, decise di musicare Cavalleria Rusticana, opera tratta dall’omonima novella di Verga, composta con i librettisti Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci.

Nel 1890 Cavalleria rusticana fu proclamata vincitrice del concorso su 73 partecipanti e il 17 maggio debuttò al Teatro Costanzi di Roma dove ebbe un notevole successo di pubblico e critica. L’anno seguente Mascagni mise in scena un’altra opera al Costanzi di Roma, L’amico Fritz e nel 1895 andò in scena alla Scala Guglielmo Ratcliff, dall’omonima opera di Heine, diretto dallo stesso musicista.

Nel 1897 iniziò la collaborazione con Luigi Illica con il quale lavorò all’Iris per l’editore Sonzogno e alle Maschere per l’editore Ricordi.

L’anno seguente diresse sei concerti alla scala fra cui la Patetica di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, fino allora mai eseguita in Italia, e il poema sinfonico a Giacomo Leopardi, composto per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita del poeta di Recanati.

Dal 1899 al 1903 Mascagni fu impegnato in alcune tournée che lo portarono a dirigere nelle più importanti città italiane, europee e americane e, rientrato in Italia, assunse la carica di direttore della Scuola Nazionale di Musica di Roma, che affiancò a quella di direttore del teatro Costanzi di Roma, che ricopre dal 1907.

Nel 1927 rappresentò l’Italia a Vienna per la celebrazione del centenario della morte di Ludwig Van Beethoven e nel 1929 fu incluso fra gli accademici della Reale Accademia d’Italia.

Mascagni nel 1935 proposte alla Scala la sua ultima opera, Nerone e nel 1940 l’opera Cavalleria Rusticana, che compiva 50 anni, fu incisa su disco.

Nel 1944 il compositore si dimise dalla carica di direttore artistico del teatro Costanzi e morì il 2 agosto 1945, all’età di 82 anni, nella camera d’albergo all’hotel Plaza di Roma, dove risiedeva dal 1927.