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Lo scrittore che raccontò una generazione in cerca di se stessa, dal cuore dell’Emila Romagna…

Pier Vittorio Tondelli nacque  il 14 settembre 1955 a Correggio, una piccola città emiliana vicina a Carpi e la pianura, con le sue brume e l’orizzonte senza fine, fu un elemento ricorrente nella sua opera.


Nel 1974 s’iscrisse al Dams di Bologna, dove la sua vocazione letteraria trovò un orientamento preciso, grazie ad un incontro con Umberto Eco, cui presentò una testina sul mondo del vino.

Tondelli nel frattempo produsse un romanzo corposo che, sottoposto all’attenzione di Aldo Tagliaferri, editor di Feltrinelli, incontrò non solo un netto rifiuto, ma anche l’invito a cercare una dimensione narrativa diversa.

Lo scrittore in poco tempo elaborò una serie di racconti interconnessi ambientati nella Bassa, arricchiti da un linguaggio ricco di termini giovanili, i cui protagonisti sono tutti ragazzi.

Altri libertini uscì nel 1980 e tre settimane fu sequestrato per oltraggio alla morale pubblica, fatto che contribuì ad alimentarne la fama.

Da allora la biografia di Tondelli in una folgorante successione vide la pubblicazione di Pao Pao, edito nel 1982 sempre da Feltrinelli, Rimini, che esce nel 1985 per Bompiani, e Camere separate, edito ancora da Bompiani nel 1989.

Nel 1990 uscì inoltre Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, che raccolse una grossa parte dell’intensissima attività pubblicistica svolta da Tondelli nel corso degli anni Ottanta.

Accanto a queste opere c’è anche il suo unico testo teatrale, Dinner Party, le cui prime stesure risalgono ai primi mesi del 1984.

Tondelli, sin da subito, fu molto disponibile nei confronti dei suoi lettori e, per alcuni anni, sulle pagine del mensile Rockstar tenne una rubrica, Culture Club, dove parlava di libri e di scrittori oltre che cronache di viaggi, ritratti di intellettuali e artisti del tempo, fornendo ai giovani lettori importanti indicazioni di lettura.

Sulla rivista Linus avviò il progetto Under 25, in due articoli comparsi su questa rivista, rispettivamente nel giugno e nell’ottobre del 1985, dove invitava i giovani lettori a scrivere in forma narrativa e, in seguito, a inviargli dei racconti, che avrebbero in seguito trovato una collocazione all’interno di un progetto collettivo sulla creatività giovanile edito da una piccola casa editrice di Ancona, che si occuperà anche delle raccolte successive, Giovani blues, Belli & perversi, Paperbang, sempre frutto di tale iniziativa.

Un’appendice a questa pregevole iniziativa fu la collana Mouse to Mouse, che nacque con l’intento da parte del direttore editoriale della Mondadori, Giordano Bruno Guerri, di svecchiare la produzione narrativa della casa editrice attraverso la pubblicazione di lavori di giovani scrittori, e di cui furono pubblicati solo due libri nel 1988, poiché il cambiamento di strategia editoriale di un anno dopo impedì a Tondelli di pubblicare altre opere.

Nel corso del 1989, lo scrittore curò con Alain Elkann ed Elisabetta Rasy la rivista quadrimestrale di carattere monografico Panta, immaginata come un luogo di dialogo e di confronto fra giovani narratori italiani e stranieri.

Tondelli morì a Correggio il 16 dicembre 1991, stroncato dall’Aids a trentasei anni, e fino all’ultimo ha continuato a lavorare a progetti di romanzi e sceneggiature.