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Una delle squadre più amate e vincenti del calcio mondiale. I rossoneri vantano 18 Scudetti e 18 titoli internazionali di cui 7 Coppe dei Campioni/Champions League, 5 volte la Coppa Italia e 7 volte la Supercoppa italiana, conquistati in oltre 121 anni di storia.

Il Milan Foot-Ball and Cricket Club venne fondato il 16 dicembre 1899, da un gruppo misto di inglesi e italiani con una forte passione per il gioco del calcio e del cricket e con la sede in Via Berchet, a Milano, presso la Fiaschetteria Toscana.

Tra le figure dei suoi fondatori spicca quella di Herbert Kilpin da Nottingham, ideatore, principale fondatore e primo allenatore del Milan, da anni in Italia come tecnico tessile e che aveva contribuito a fondare l’Internazionale Torino.

La società venne affiliata alla FIGC, esordendo contro la F.C. Torinese, nel campionato del 1900 arrivò già il primo scudetto, seguito dal secondo nella stagione 1905/06 e nell’annata successiva, se ne aggiunse anche un terzo. In questo periodo spicca Attilio Tre Re con il fratello, sarà poi capitano della Nazionale.

Intanto un gruppo di soci si staccò dal gruppo iniziale e fondò la società Football Club Internazionale Milano, oggi nota come Inter.

Nel 1919 la società prese il nome di Milan Football Club ma, pur ottenendo buoni risultati, con grandi giocatori come Aldo Boffi, non riuscì a superare il terzo posto, restando dietro all’Inter e al Bologna.

In questo periodo la società fu affidata all’industriale Piero Pirelli e, durante la sua lunga presidenza, venne inaugurato lo Stadio di San Siro, nel 1926, casa solo dei rossoneri, in quanto l’Inter giocava all’Arena.

Dopo una serie di cambiamenti nella denominazione, si arrivò nel 1945 alla nascita dell’Associazione Calcio Milan, in anni dove si andava avanti tra alti e bassi.

Il Milan tornò a vincere scudetto nel 1950-51 a 44 anni di distanza dall’ultimo, grazie al trio svedese Gre-No-Li, contrazione delle iniziali dei tre famosi calciatori Gren, Nordahl e Liedholm. Con il gol bomber svedese Gunnar Nordahl, che poi vinse per quattro anni la classifica dei cannonieri e al talento a centrocampo di Green e Nils Liedholm. I rossoneri mettono in bacheca ben 4 Scudetti e nel 1958 partecipano per la prima volta a una finale della Coppa dei Campioni (persa per 3-2 contro il Real Madrid). Nel 1954 fa il suo esordio in prima squadra Cesare Maldini, che darà poi il via alla dinastia. Con i rossoneri che a centrocampo contano sul talento di Schiaffino. Il tutto sotto la presidenza dell’editore Andrea Rizzoli.

Nel campionato 1957-58, per raccogliere l’eredità di Nordahl, il Milan per 120 milioni di lire preleva dai brasiliani del Palmeiras, il ventenne attaccante José Altafini. A fine stagione partecipano per la prima volta a una finale della Coppa dei Campioni, persa poi per 3-2 contro il Real Madrid. Gli anni sessanta si aprono con l’acquisto del talento di Gianni Rivera, che a soli diciassette anni diventa titolare e simbolo nei rossoneri. Sono gli anni dei primi grandi successi internazionali milanisti che portano la firma dell’allenatore Nereo Rocco. Nel 1962 arriva l’ottavo titolo di Campione d’Italia e nel 1963 la prima storica Coppa dei Campioni a Wembley contro il Benfica di Eusebio, successi che si ripeteranno nel 1968 (Scudetto) e nel 1969 (Coppa dei Campioni) contro l’Ajax di Cruijff con Pierino Prati protagonista, autore di una storica tripletta. Nello stesso anno Rivera vince il pallone d’oro. Nel 1970, sempre con Nereo Rocco in panchina, arriva anche la prima Coppa Intercontinentale della storia rossonera. Nel Milan del periodo spiccano il ragno nero Cudicini tra i pali, Anquilletti, Sormani, Lodetti Karl-Heinz Schnellinger, Roberto Rosato e Giovanni Trapattoni.

Gli anni Settanta vedono il Milan, vincere due volte Coppa Italia tra il 72 e il 73, nel 1978-79 il suo decimo scudetto e la stella con Liedholm allenatore e i vari Novellino, Bigon, Maldera e Albertosi. Ma Gianni Rivera lasciò il calcio, rimanendo nella società milanista con il ruolo di vicepresidente.

L’inizio degli anni Ottanta non furono un granché, per i rossoneri con due retrocessioni in Serie B: la prima arriva nel 1980 a causa dello scandalo del Totonero, mentre la seconda arriva sul campo nel 1982. La svolta arriva nel 1986 con l’arrivo di Silvio Berlusconi alla guida del club, portando innovazione in tutti i settori milanisti, come il rilancio di Milanello e negli anni a seguire MilanLab. Ma primo tra tutti l’avvento per il campionato 1987-88, dell’allora sconosciuto Arrigo Sacchi dopo un interregno di Liedholm-Capello in panchina. Nella stessa stagione si registra l’arrivo di due tra i campioni più amati della storia rossonera Rudd Gullit e Marco Van Basten. L’avvio dell’annata non è facile per Sacchi che si scontra con due icone come Franco Baresi e Carlo Ancelotti, oltre alla tifoseria che ne reclama l’esonero più volte. Poi la squadra ingrana e vince in volata sul Napoli di Maradona, incantando per il gioco, lo scudetto. Saranno poi anni di successi a ripetizione, con due Coppe dei Campioni consecutive e due Intercontinentali. Tra i simboli della squadra Donadoni, Evani, Frank Rijkaard, Tassotti, Filippo Galli, Costacurta e un giovanissimo Paolo Maldini, che aveva esordito nel 1985 a soli sedici anni.

Nel 1991 Fabio Capello prende il posto di Sacchi, negli anni Novanta e i rossoneri conquistano quattro scudetti, una Supercoppa Europea, tre Supercoppe di Lega e una Champions League. Tra i protagonisti del periodo oltre al gruppo storico sacchiano Sebastiano Rossi, Demetrio Albertini, Marco Simone, Weah, Baggio, Lentini. Chiuso il ciclo Capello nel 1996, il Milan torna a vincere lo scudetto, il suo sedicesimo nel 1999 con Alberto Zaccheroni, annoverando tra i protagonisti il bomber tedesco Bierhoff, l’esterno danese Helveg, l’argentino Guglielminpietro e soprattutto “Zorro Boban”. Dopo alcune stagioni incerte e il passaggio poco fortunato con tecnici stranieri che poco si adattano al campionato italiano, la panchina viene affidata a Carlo Ancelotti nel febbraio 2002.

Nell’estate del 2002, al via della seconda stagione da tecnico milanista, Ancelotti si ritrova in squadra Rui Costa, Pirlo e i nuovi acquisti Seedorf e Rivaldo, oltre ad avere in squadra Abbiati, Inzaghi, Kaladze, Gattuso, Andriy Shevchenko. Nasce così una squadra che nel giro di pochi anni vincerà uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due Champions, due Supercoppe europee e un Mondiale per club.

Dopo il terzo posto conseguito nel campionato 2009-10, il Milan cambia allenatore: a sostituire il dimissionario Leonardo, viene chiamato l’emergente Massimiliano Allegri dal Cagliari, che si ritrova in squadra il giovane brasiliano Pato, un certo Zlatan Ibrahimović, il campione del mondo del 2006 Zambrotta, Ronaldinho, Boateng, con cui conquista al primo colpo lo scudetto e poi una Supercoppa Italiana. Nel frattempo la società incontra una fase di problemi finanziari con Berlusconi che lascia il Milan nel 2017 dopo 31 anni, finì all’imprenditore cinese Yonghong Li. Per i colori rossoneri seguono anni difficili, particolari turbolenti in campo e fuori, con un via a vai di allenatori, giocatori e dirigenti. Negli ultimi due anni si registra una ritrovata stabilità con Paolo Maldini tornato in seno al club come direttore tecnico e dall’ottobre 2019 di Stefano Pioli come allenatore oltre al ritorno dagli USA da gennaio 2020 di Ibrahimović.