locandine film in plexiglass pink floyd dark side of the moon i23364

Il 1 febbraio  1967 a Londra, nascono ufficialmente i Pink Floyd, uno dei gruppi cardine della musica rock con il loro percorso particolare tra testi sognanti e atmosfere lisergiche, esperimenti sonori, grafiche innovative e spettacolari concerti.

Il gruppo era attivo già da un paio d’anni, sulla scia del movimento beat e underground inglese, e si era formato tra i banchi del Politecnico di Architettura di Londra.

All’inizio era costituito da Nick Mason (batteria), Roger Waters (basso e voce) e Richard Wright (tastiere e voce), ai quali si aggiunse in seguito Syd Barrett (chitarra e voce).

Il gruppo già del 1965 nel circuito underground londinese aveva un certo seguito, anche se con diversi nomi. Syd Barrett, scelse Tea Set come nome. Passando anche per Sigma6, Meggadeaths, Abdabs. Nacque però un problema poiché già un’altra formazione utilizzava il nome Tea Set. Barrett dovette pensare così a un nuovo nome scegliendo The Pink Floyd Sound, dall’unione dei nomi di due grandi bluesman afroamericani: Pink Anderson e Floyd “Dipper boy” Council.

Nel 1966 i Pink Floyd erano tra le band più richieste nei locali londinesi come gli storici Marquee e soprattutto l’UFO.

La musica del gruppo si caratterizzò per l’uso di effetti elettronici e per un connubio tra i suoni e i testi allucinati e sognanti, ispirati soprattutto dall’uso di allucinogeni consumati da Barrett. A questi si aggiunse anche l’utilizzo dal vivo dell’innovativo “light show”, che diventerà un vero e proprio marchio di fabbrica dei Pink Floyd.

Nel primo giorno del febbraio 1967, dopo essersi fatti un certo nome anche fuori dal circuito della capitale inglese, la band firmò ufficialmente il suo primo contratto presso gli studi della EMI a Londra, garantendosi anche cinquemila sterline del tempo come anticipo. Il contratto permise loro di accedere in via ufficiale ai mitici studi di registrazione di Abbey Road, la casa dei Beatles. I due gruppi s’incrociarono più volte già dalla fine di febbraio, mentre i Fab4 stavano lavorando alle registrazioni di Sgt. Pepper, cui i membri dei Pink Floyd assistono diverse volte, rimanendo colpiti dal modo di lavorare dei ragazzi di Liverpool. Nick Mason ricorderà così uno degli incontri: “Siamo stati introdotti nello Studio Two dove i Fab Four erano impegnati a registrare ‘Lovely Rita’. La musica suonava meravigliosa e incredibilmente professionale. Ci siamo seduti umilmente, in fondo alla sala di controllo mentre lavoravano al mix. Per noi erano come dei”

L’11 marzo 1967 usci il primo singolo dei Pink Floyd, con le canzoni “Arnold Layne/Candy And Current Bun”, quest’ultima originariamente intitolata “Let’s Roll Another One” e cambiato per motivi di censura.

Il 5 agosto usci per la EMI il primo album The Piper At The Gates Of Dawn, registrato allo studio 3 di Abbey Road, che contiene pezzi in gran parte scritti da Syd Barrett come “Astronomy Domine” e “Interstellar Overdrive e diventerà un classico del rock psichedelico.

L’album venne prodotto da Norman Smith, che aveva progettato tutte le registrazioni dei Beatles fino a Rubber Soul. Smith, inoltre, produrrà anche il secondo album dei Pink Floyd uscito il 29 giugno del 1968 dal titolo A Saucerful of secrets, che coincide con l’inizio del declino dello stato mentale di Syd Barrett, frontman e chitarra solista del gruppo, alle prese anche con problemi di droga.

Barret mostrava sempre di più il suo instabile equilibrio psichico (sembra la sindrome di Asperger) aumentato dall’uso di sostanze stupefacenti, in particolare acidi come LSD.

Si arrivò così alla sua sostituzione con l’ingresso in pianta stabile di David Gilmour che si affermerà poi come uno dei più apprezzati chitarristi rock. Gilmour, amico d’infanzia di Barret e Waters, era nel giro del gruppo già dal dicembre 1967, venne avvicinato dal batterista Nick Mason, con il compito iniziale di rimediare agli errori sempre più frequenti di Syd Barrett, durante le esibizioni dal vivo.

Con l’ingresso di Gilmour e l’uscita di Barrett il gruppo prese quota definitivamente, già dal 1969 con la pubblicazione di Ummagumma, destinato a diventare una delle pietre angolari del rock. Nello stesso anno la band ebbe l’approccio con l’arte cinematografica scrivendo la colonna sonora per il film di Barbet Schroeder, More, cui si aggiunse quella per “Zabriskie Point” di Michelangelo Antonioni.

Seguono poi gli album Atom Heart Mother (1970) quindi Meddle del 1971 con la seconda facciata interamente occupata dalla splendida Echoes, che contiene One of These Days, brano che lanciò definitivamente i Pink Floyd in Italia, perchè scelto come sigla di un programma tv. Di questo brano venne creato un videoclip, ideato e disegnato da Ian Emes dal titolo “French Windows”, in cui ballerini colorati che danzano su vari sfondi come, ponti in ferro, gallerie, sale e varie finestre. L’intro del brano verrà poi ripresa anni dopo ancora come sigla, questa volta per il programma sportivo Dribbling su Rai2.

Sempre del 1971 è il live a Pompei, film-documentario-concerto diretto da Adrian Maben, registrato nell’anfiteatro romano della città campana distrutta dall’eruzione del Vesuvio, presentato all’Edimburgh Film Festival nel giugno 1972.

Nel 1973 è la volta del monumentale The Dark Side of The Moon, a cui segurino Wish You Were Here (1975), Animals (1977), The Wall (1979) e The Final Cut del 1983, in pratica una creatura del solo Waters e che segnò di fatto la fine della band per i dissidi interni, soprattutto tra Waters e Gilmour, anche in maniera pesante.

Nel 1987 uscì A Momentary Lapse of Reason, anche qui lavoro di Waters con Mason e nel 1994, con il rientro di Wright e Mason nelle vesti di compositori ed esecutori con Water, uscirà The Division Bell, ultimo lavoro del gruppo con il nome Pink Floyd.