rondine

Sono sempre le rondini, inconfondibili, con la coda profondamente biforcuta e un volo fatto di splendidi cerchi che annunciano l’arrivo della primavera.

Da più di duemila anni le rondini fanno parte della cultura e dell’immaginario comune, anche se, come dice il noto proverbio italiano,  “Una rondine non fa primavera.”.

Ma non c’è una sola cultura del Mediterraneo che non abbia, in qualche modo, adorato la rondine tra miti, poesie, leggende, fiabe e persino capolavori d’arte sacra.

Nell’Islam la rondine è il simbolo della buona compagnia ed è chiamata uccello del paradiso, mentre i Greci la vedevano come un dono di Afrodite.

Per i Romani le rondini erano una manifestazione dei Lari, le divinità protettrici delle case degli uomini, poiché costruiscono il nido proprio sotto i tetti delle case e vivono molto spesso vicino a intere famiglie.

Gli antichi egizi, invece, raccontavano che la dea Iside si trasformasse in una splendida rondine, la notte, per piangere sul sarcofago del marito, il dio Osiride, annunciandone il ritorno dal regno dei morti.

Anche nella tradizione cristiana la rondine simboleggia la resurrezione e la passione di Cristo, infatti, il suo elegante profilo compare in molte rappresentazioni sacre come la splendida Madonna della Rondine di Carlo Crivelli, esposta ora al National Gallery di Londra.

La rondine è stata scelta come protagonista da tanti scrittori di favole, poesie e racconti per bambini, ad esempio Esopo la rende protagonista di diverse delle sue celebri fiabe di animali.

 In una di queste storie troviamo una rondinella che, parlando con un usignolo, lo vuole convincere a fare il nido sotto il tetto degli uomini e a condividere la loro dimora.

Quello di Esopo è un modo poetico di raccontare l’eterna vicinanza tra la casa della rondine e quella degli uomini.

In un’altra fiaba, La Fontaine descrive la rondine come una viaggiatrice che, una volta tornata a casa, cerca di mettere in guardia gli uccellini dalle crudeli reti dei cacciatori, ma questi non la vogliono ascoltare.

I numerosi viaggi compiuti trasformano la rondine, per lo scrittore, in un grande simbolo di saggezza.

Anche i poeti sono rimasti colpiti dalla straordinaria vicinanza tra la vita delle rondini e quella degli esseri umani, in X Agosto, Giovanni Pascoli usa la rondine per descrivere l’intenso rapporto d’amore che lega un padre ai suoi piccoli, e arrivò a chiamare nido la casa della sua infanzia romagnola.

Invece i cinesi riconoscevano alla rondine la straordinaria capacità naturale di regolarsi in base alle stagioni, precisa come un orologio, e chiamavano l’equinozio “Il giorno delle rondini”, celebrato con riti di fecondità.

La rondine è anche l’uccello-simbolo dell’Estonia, vista come immagine di libertà e di felicità eterna e secondo le credenze estoni, se qualcuno uccide una rondine diventa cieco.