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Città delle corti rinascimentali, del silenzio e della metafisica, Ferrara è anche la città delle biciclette, infatti, per distacco, ha il titolo di città più ciclabile del Belpaese.

Per i ferraresi le due ruote rappresentano il mezzo di trasporto ideale per perdersi nel dedalo di viuzze acciottolate e strette del quartiere ebraico e del centro storico medievale, per scoprire le testimonianze dell’antico porto sul Po che sorgeva a sud della città e stupirsi fra le geometrie rinascimentali e gli ampi spazi delle mura di quella che fu la prima città moderna del Vecchio Continente.

Anche il genio di Michelangelo venne catturato dal fascino di questo esempio di architettura militare che, per circa nove chilometri, circonda il cuore storico di Ferrara.

Ma forse non tutti sanno che la ricchezza e lo sviluppo di Ferrara sono stati legati all’antico porto fluviale, infatti, fino al XII secolo, il principale ramo del Po scorreva vicino al limite meridionale della città, in seguito una serie di terribili inondazioni causò lo spostamento progressivo verso nord dell’alveo maggiore del fiume.

Il primo itinerario per un perfetto viaggio in bici nella storia di Ferrara parte dalla stazione ferroviaria, raggiunge poi il Castello Estense e, dopo aver pedalato sulle strade che nascondono gli antichi canali navigabili fino a qualche secolo fa, si addentra nel nucleo urbano medievale per raggiungere luoghi come il Monastero di Sant’Antonio in Polesine, in origine un’isoletta fluviale, e la Chiesa di San Giorgio fuori le mura, la prima Cattedrale cittadina.

Poi si va verso ovest attraverso la lunga ciclabile che si dipana ai piedi della cortina muraria trasformata nel secondo Cinquecento dal duca Alfonso II, fino ad arrivare a Porta Paola e ripercorrere il tratto delle Mura che giunse a Porta San Pietro per poi salire sulla sommità dei bastioni.

Un secondo viaggio in bici nella città emiliana parte dal fatto che la storia di Ferrara è da sempre legata alle vicende della casa d’Este, arrivati dal Veneto e insediatisi, con no poche difficoltà, al governo cittadino.

Nel 1385 una rivolta cittadina costrinse Niccolò II d’Este a erigere un grande castello per la sua famiglia, una residenza signorile ricca di straordinarie opere d’arte, gli Estensi resero Ferrara una delle corti rinascimentali più raffinate d’Italia.

Nel 1492 il duca Ercole I incaricò Biagio Rossetti di progettare un ampliamento della città, inglobando all’interno delle Mura una vasta area a nord del Castello, oggi nota come l’Addizione Erculea, con una rete di strade ampie e regolari punteggiata da edifici e spazi verdi.

Partendo dal Castello, l’itinerario percorre Corso Ercole d’Este, cuore dell’Addizione fino a incrociare, presso il Palazzo dei Diamanti, il nuovo asse urbano che taglia la città da Ovest a Est e conduce alla piazza Nova, oggi piazza Ariostea e da lì si raggiunge il complesso di San Cristoforo alla Certosa, per poi rientrare verso il centro dopo essere transitato di fronte alla casa di Ludovico Ariosto.