Un uomo che visse lungo il cosidetto secolo breve…
Paolo Desana nacque il 7 gennaio 1918 a Casale Monferrato e da ragazzo fu attore, atleta e giornalista sportivo.
Sottotenente Cpl nel 1939 e istruttore nella Scuola di Artiglieria di Potenza nell’anno 1940-41, fu poi tenente in Francia al 101° Art. C.d.A, ma il 9 settembre 1943 venne catturato dai tedeschi a Villeneuve-Loubet, verso Nizza e quindi internato, per rifiuto di collaborazione, nei Lager di Villingen e Mònsingen in Germania e di Czenstochowa in Polonia.
Qui divenne il leader della resistenza dei 363 giovani sottotenenti e dei 6 tenenti che non vollero abbandonarli dal 2 agosto 1944 nello Straflager di Colonia dell’AK 96/“Glanzstoff”, gestito dalla Gestapo e dipendente dal KZ/Buchenwald.
La resistenza del piccolo gruppo culminò il 25 agosto 1944 con un ammutinamento, che cessò sotto le armi spianate dai tedeschi.
Dopo una drammatica marcia di evacuazione da Colonia dei deportati più pericolosi del 15-17 settembre 1944, per l’avanzata alleata, il gruppo raggiunse il 29 settembre l’Of. 83 di Wietzendorf e Desana e 21 compagni furono costretti al lavoro forzato nello Straflager di Alt Garge.
Il 9 aprile 1945 il campo fu evacuato e i 15 italiani guidati da Desana arrivarono il 14 aprile, senza scorta, ad Alt Garge, poi il 23 aprile gli inglesi liberarono la località.
In patria, per la sua intransigenza morale, l’eroico comportamento, la dedizione prioritaria alla difesa dei subalterni, a Desana venne conferito l’Encomio Solenne V.M., dopo essere stato proposto per la medaglia d’argento, che però chiese fosse assegnata agli altri ufficiali che avevano seguito la sua scelta.
Nel dopoguerra Desana si batté attivamente per una legge che tutelasse il valore del settore vitivinicolo italiano.
In quegli anni infatti, chiunque poteva sfruttare nomi di vini italiani come Barolo, Marsala o Barbaresco, per vendere vino prodotto anche fuori dai confini italiani.
In Francia, invece, il paese con cui l’Italia è da sempre in competizione nel settore vitivinicolo, una legge che tutelasse il nome, la qualità e il territorio di produzione, esisteva dal 1935.
Fu nel 1963, che Desana riuscì nell’impresa, non senza difficoltà, di sconfiggere la resistenza dei parlamentari meridionali, impensieriti dall’idea che questa nuova legge potesse recare danno alle attività dei vini da taglio del Sud Italia, ma alla fine ci fu l’approvazione definitiva della Legge delle denominazioni di origine dei Vini.
Grazie al lavoro di Desana, oggi in Italia sono riconosciute ben 525 denominazioni, divise tra DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e IGT (Indicazione Geografica Tipica), una varietà di vini unica al mondo.
La sfida di oggi è quella di riuscire a integrare il concetto di qualità all’interno della legge esistente, non esiste infatti un metro di valutazione di un vino aderente a una delle 3 Denominazioni elencate, ed è un limite e una penalizzazione per l’eccellenza dei vini italiani.
Paolo Desana mori il 19 gennaio 1991 nella sua Casale.