speranza viaggi

Le recenti parole del Ministro della Salute Roberto Speranza, affidate ad un tweet e poi riprese da alcune prestigiose testate, gettano un’ombra sul futuro del settore turistico italiano.

Nel suo tweet, il Ministro annuncia di aver firmato un’ordinanza «che dispone per arrivi e rientri dai Paesi dell’Unione Europea tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni».

E’ apprezzabile il fatto che gli Italiani possano andare all’estero durante le vacanze del ponte pasquale, salvaguardando contemporaneamente la loro salute con tamponi e quarantena al rientro, ma non si comprende perché le stesse misure non possano essere adottate in Italia, favorendo lo slancio del turismo interno e di prossimità.

Solo con questa formula si potrebbe dare respiro ad un settore messo a dura prova dal punto di vista economico nel corso dell’ultimo anno e si offrirebbe una concreta occasione di lavoro agli agenti di viaggio, agli albergatori, alle guide e a tutte quelle persone che si sono impegnate a fondo per promuovere forme di turismo sicure, all’estero e in prossimità, incoraggiando modelli innovativi, esperienziali e sostenibili, volti ad affrontare con spirito proattivo la grave crisi in corso.

Non è possibile sapere se la decisione del Ministro sia stata presa per accontentare le pressioni esercitate sul Governo da Federalberghi, che ha criticato in più occasioni la disparità di trattamento riservata agli spostamenti in Italia, di fatto non consentiti per turismo, rispetto agli spostamenti all’estero, consentiti anche per turismo con obbligo di tampone prima e dopo la vacanza e senza quarantena.

Certo è che l’ordinanza ha il merito di scontentare tutti, perché, oltre a non migliorare la condizione degli albergatori italiani, colpisce con l’obbligo di quarantena anche i consumatori, dopo che hanno acquistato il viaggio o che addirittura sono partiti.

Fulvio Avataneo, Presidente AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio – dichiara: “Ritengo assolutamente condivisibile il disagio e il senso di smarrimento vissuti in queste ore da tutti i lavoratori del settore turistico italiano, che si sono sentiti vittime di iniquità e ingiustizie.

Le decisioni instabili e provvisorie del Governo stanno confondendo e disorientando i consumatori finali, aggravando ulteriormente la precarietà in un settore già pesantemente colpito dalla crisi pandemica.

Auspico per il futuro un deciso scatto in avanti da parte del Ministero del Turismo, in modo da coordinare tutte le attività in favore delle imprese del nostro settore. E’ giusto e doveroso il rispetto delle norme in materia di Covid-19, però è un preciso dovere delle Istituzioni sostenere e supportare tutte le forme di turismo e le migliaia di operatori che lottano ogni giorno per consentire ai viaggiatori di muoversi in sicurezza”.