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C’è un luogo unico. dove perdersi nell’incanto della natura, lungo il corso del Danubio, ed è il Parco Nazionale di Derdap, il più grande della Serbia, con una grande varietà di flora e fauna, oltre a conservare tracce di antiche civiltà.

Il fiume Danubio segna il confine tra Serbia e Romania, regalando scorci mozzafiato, infatti la principale attrazione del parco è costituita dalla Gola di Derdap o Porte di Ferro, dove il fiume si scava un passaggio tra le rocce dei Carpazi.

Quest’area, tra le tappe privilegiate di una crociera sul Danubio, è composta di quattro piccoli canyon e tre valli che si estendono su una lunghezza di 100 km e, nella Gola di Derdap si trova il punto di maggior profondità del Danubio (82 m), la parte in cui il fiume si restringe maggiormente (150 m) e quella di maggiore ampiezza (7 km).

Il luogo è sempre stato favorevole agli insediamenti umani, come dimostrano i reperti provenienti da diverse epoche storiche.

Tra questi c’è il sito archeologico mesolitico di Lepenski Vir, oltre a tracce romane come la Tavola Traiana, che risale al 101 d.C., o il castro romano che risale allo stesso periodo, durante il regno dell’imperatore Traiano che passò da qui per la campagna di Dacia.

All’ingresso della Gola di Djerdap si trova la Fortezza di Golubac, realizzata in parte nel XIV secolo, che è una delle cittadelle fortificate meglio conservate d’Europa, a breve distanza dalla città di Golubac, sulla riva destra del Danubio.

La caratteristica più interessante della fortezza è costituita dai suoi dieci torrioni, per la maggior parte a struttura quadrangolare, poi rinforzati per resistere alle invasioni, infatti, nel 1428, fu teatro di una battaglia contro i Turchi.

Il parco ospita circa cinquanta specie di mammiferi tra cui il lupo, lo sciacallo, il gatto selvatico, la lontra, lo scoiattolo, la volpe, la lince, la martora, il tasso, il camoscio, oltre a duecento esemplari di uccelli come il marangone minore, la clanga pomarina, il gufo comune, la cicogna nera e l’aquila minore.

Le specie vegetali sono circa 1.100, tra cui nocciolo, noce, tasso, lilla, tiglio argenteo, tiglio caucasico e alcuni esemplari di flora sono addirittura sopravvissuti ai mutamenti climatici dell’ultima era glaciale.

Il parco si presta alle escursioni e all’interno ci sono nove sentieri di difficoltà media per un totale di 67.3 km, inoltre nell’area è possibile praticare gite in barca, arrampicate, trekking e birdwatching.