Una delle città simbolo dell’Egitto faraonico…

La città egizia di Uaset, Tebe per i Greci, venne edificata in una zona popolata almeno dal Paleolitico Medio.

Il nome Uaset significava Città dello scettro Uas ma all’inizio era solo un piccolo nucleo formato da vari villaggi tra cui Opet-Suet, Opet sud e Uaset, situato vicino alla potente Ermonti.

Già nota al tempo della IV dinastia, Tebe divenne celebre quando i suoi monarchi si ribellarono ai sovrani di Menfi della X dinastia, riunificando il paese e dando inizio all’XI dinastia e fu così la capitale di fatto del Medio Regno anche se la capitale ufficiale era Ity Tawy, collocata più a nord, vicino alla zona del Fayum.

Durante il Secondo Periodo Intermedio fu la dimora delle dinastie che mantennero una certa autonomia durante il periodo dei sovrani hyksos e, con l’avvento della XVIII dinastia, divenne la capitale a tutti gli effetti.

Successivamente, con la XXI dinastia, la capitale politica fu trasferita nel delta, ma la città rimase il centro del culto di Amon.

Il controllo degli affari locali si stava spostando sempre di più agli alti sacerdoti di Amon, al punto che durante il terzo periodo intermedio l’alto sacerdote di Amon aveva potere assoluto sul sud, controbilanciando i re della XXI e XXII dinastia che regnavano dal delta.

Matrimoni combinati e adozioni fortificarono i legami fra le due fazioni, con alcune figlie dei re Taniti elevate allo stato di moglie del dio Amon a Tebe.

Nel 721 a.C. il re Shabaka di Kush sconfisse le forze combinate di Osorkon IV, Peftjauawybast e Bakenranef e riunificò nuovamente l’Egitto.

Il regno del nuovo sovrano vide un grosso aumento delle costruzioni in tutto l’Egitto, soprattutto nella città di Tebe, che era la capitale del regno.

Nel 667 a.C., attaccato dall’esercito del re assiro Assurbanipal, Taharqa abbandonò il basso Egitto e scappò a Tebe e dopo la sua morte suo nipote Tantamani prese il controllo di Tebe, invase il basso Egitto e assediò Menfi, ma abbandonò il tentativo di conquistare il paese nel 663 a.C. e si ritirò verso sud.

Gli assiri lo inseguirono e presero Tebe, il cui nome venne aggiunto a una lunga lista di città distrutte dagli assiri.

Tebe non riconquistò mai la sua importanza politica, ma rimase un centro religioso importante, dove gli assiri misero al potere Psamtik I che fece diventare sua figlia, Nitocris I, moglie del dio Amon.

Nel 525 a.C. il persiano Cambise II invase l’Egitto e divenne faraone, facendo del regno una satrapia dell’impero achemenide.

Il buon rapporto dei tebani con i persiani finì quando i faraoni nativi dell’Egitto vennero sostituiti dai greci, guidati da Alessandro Magno, che visitò Tebe durante una celebrazione del festival di Opet.

Durante l’occupazione romana Tebe divenne parte della provincia romana di Thebais che più tardi fu divisa in Thebais superior, incentrata sulla città, e Thebais inferior, incentrata attorno al Ptolemais Hermiou.

In età cristiana a Tebe sorsero conventi e chiese e il nome della città mutò in Tria Kastra, quindi divenne el-Uqsur, oggi noto come Luxor.

Nel 1979 il sito archeologico dell’Antica Tebe con la sua necropoli fu proclamato Patrimonio dell’Umanità.

Il sito di Tebe è formato da numerosi templi funerari e religiosi sia sulla costa occidentale e sia sulla costa orientale del Nilo, dove si stende la necropoli tebana.

Vicinissime sono la Valle delle Regine e la Valle dei Re, con le tombe dei sovrani del Nuovo Regno, come la grande tomba di Tutankhamon.

Nella zona pianeggiante, ci sono i resti e le rovine di maestosi edifici e templi, in onore o per il culto dei defunti, cui il tempio di Medinet Habu, i colossi di Memnone, il tempio di Ramses II e il tempio di Seti I.