Dal 23 novembre al 23 gennaio 2022 la vita della scultrice, artista e collezionista Marieda Di Stefano è descritta nelle sue opere con una grande mostra che coinvolge tutti gli ambienti della palazzina sede della Casa Museo.
In quella casa Marieda ha diretto per anni la sua scuola di ceramica al piano rialzato di Via Jan 15 dove, mentre al secondo piano si accumulavano le opere della collezione, il cuore creativo della raccolta fioriva nelle relazioni che l’artista stringeva con gli artisti incontrati e le opere che nascevano dalle sue stesse mani.
La collezione fu parte dello stesso gusto che vide nascere le ceramiche di Marieda, oggi finalmente riconosciute come sculture.
Marieda Di Stefano nacque a Milano nel 1901 da una famiglia originaria delle Marche e a trasmetterle l’amore per l’arte fu il padre Francesco, costruttore edile e collezionista di pittura novecentista.
Nel 1926, durante una vacanza in Valsesia, la ragazza conobbe Antonio Boschi, che sposò l’anno seguente e nel 1931 i due andarono a vivere nel palazzo di via Jan 15, fatto costruire dal padre per la famiglia su progetto di Piero Portaluppi.
Durante il matrimonio, Marieda si dedicò con passione alla collezione e ai suoi artisti, insieme al marito, in una concordanza di gusti e di scelte collezionistiche, ma anche per le decisioni e i sacrifici condivisi.
Attenti osservatori dell’arte del loro tempo, Marieda e Antonio valorizzarono alcuni fra i più grandi artisti del Novecento, spesso prima che fossero riconosciuti come tali.
Dopo gli studi regolari, Marieda si avvicinò all’arte della ceramica presso lo studio dello scultore milanese Luigi Amigoni, diventando un’artista che alla modellazione abbinava una spiccata sensibilità coloristica, evidente nei vasi, nei piatti decorativi e nelle numerose sculture femminili che dal 1953, con cadenza annuale, espose presso la Galleria Montenapoleone.
Partecipò a numerose collettive e concorsi, anche all’estero, ottenendo premi e segnalazioni e una sua opera è oggi esposta al Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Nel 1962 ebbe il benestare per l’insegnamento e fondò nel suo stesso palazzo la scuola di ceramica che portò il suo nome.
L’attività della scuola, che assicurò un attestato a chi frequentava i suoi corsi triennali, proseguì anche dopo la morte di Marieda, avvenuta nel 1968, sotto la direzione di Migno Amigoni, figlia di Luigi, fino al 2011.
Oggi la Casa Museo Boschi Di Stefano è un museo del Comune di Milano, aperto al pubblico dal 2003, con un’esposizione di circa trecento opere, tra dipinti e sculture, appartenenti alla collezione dei due sposi, come una straordinaria testimonianza dell’arte italiana del XX secolo, che rivela aspetti interessanti della storia culturale milanese, dagli anni venti fino ai settanta e poco oltre.
Casa Museo Boschi Di Stefano propone al visitatore un’esperienza, attraverso le sale dell’appartamento posto al secondo piano della prestigiosa palazzina progettata dall’architetto Piero Portaluppi negli anni Venti, sul profondo legame tra l’esperienza individuale del collezionismo e la storia del territorio cui appartiene, grazie anche a delle mostre temporanee che abbracciano tutti i linguaggi del moderno e del contemporaneo.