pattinare sul ghiaccio

Il fascino del pattinaggio sul ghiaccio ha una storia lunghissima.

Le origini del pattinaggio sul ghiaccio sono nell’estremo Nord del vecchio continente, precisamente nei Paesi scandinavi, intorno al 300 a.C., e inizialmente, in questo sport, si utilizzavano attrezzi costruiti con ossa di bue.

Dal momento che i pattini erano fatti di materiali non molto resistenti, i giocatori, in quel tempo, si affidavano a dei bastoni per mantenersi in equilibrio.

Un racconto dello scrittore belga Brugman accredita l’ipotesi secondo la quale, in Belgio, questo sport abbia conosciuto la fama alla fine del 1300, con la vita di un’ex pattinatrice, rimasta, in seguito ad un incidente, paralizzata a vita.

La protagonista del racconto, Liduina di Schiedman, venne eletta poi patrona dei pattinatori.

L’Inghilterra si avvicinò a questo sport grazie al re Carlo che, esiliato in Olanda nel Seicento, intraprese un percorso in questo singolare ambito, assieme al figlio.

Il primo campionato mondiale di pattinaggio di figura si svolse nel 1896, limitatamente all’individuale maschile,quello femminile fu aggiunto nel 1906, l’artistico a coppie nel 1908, mentre la danza su ghiaccio è una specialità più recente, che si disputò per la prima volta ai mondiali nel 1952.

Invece il pattinaggio di figura venne inserito nel programma olimpico ancora prima della nascita dei Giochi olimpici invernali, fu presente infatti ai Giochi olimpici estivi di Londra 1908 e di Anversa 1920.

Le tre prove di artistico fanno parte del programma olimpico invernale sin dai Giochi olimpici invernali del 1924 a Chamonix e la danza su ghiaccio fu aggiunta ai Giochi di Innsbruck 1976.

 Il pattinaggio sincronizzato non è ancora inserito nel programma dei Giochi Olimpici Invernali, ma nel gennaio 2007 è fu ammesso per la prima volta alle Universiadi di Torino, come il primo passo per il futuro riconoscimento come specialità olimpica.

L’attività agonistica internazionale è organizzata dall’International Skating Union e le esecuzioni delle performance, in questo sport, sono permesse da alcune leggi della fisica, come l’attrito fra la superficie del ghiaccio e la lama metallica dei pattini che è ridotto, infatti spetta al pattinatore controllare i propri movimenti.

Lo sportivo deve essere in grado di tenere sotto controllo le lame, nel corso degli spostamenti e i pattinatori compiono salti, piroette e passi che vanno a costituire la coreografia, nota anche come programma, numero, disco, danza.

I salti hanno diversi nomi, come l’axel, il salchow, il toeloop, il rittberg e il flip., i balzi possono essere semplici, doppi, tripli o quadrupli, mentre i salti secondari sono usati per portare a termine diverse combinazioni sono il toeloop e il rittberger.

Il sistema numerico per valutare i salti comprende una serie di cifre che va da -5 a +5, -5 se il giudizio espresso dalla giuria è negativo, +5 se il salto è di una bellezza unica.

Oltre ai salti, i pattinatori possono creare delle trottole, ovvero a giri, come le sedute, l’angelo o una meno complicata in piedi, con un proprio grado di complessità, dove il livello più alto è il 4.

A perfezionare la coreografia possiamo anche trovare rovesciate e combinate, per uno spettacolo unico e suggestivo.