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 La notte di Natale dell’800 a. C. a Roma si celebrò un evento che segnò per sempre la storia dell’Europa medievale…

Il cammino che portò all’incoronazione di Carlo Magno cominciò nel VII secolo a. C, quando la famiglia carolingia riuscì a scalare le gerarchie all’interno del regno franco, passando dal ruolo di maggiordomi a quello di sovrani.

All’interno di questo processo vi furono alcuni momenti di fondamentale importanza, se nel 687 Pipino II di Heristal divenne di fatto l’unico maestro di palazzo dei tre regni, nel 732 Carlo Martello riuscì a respingere l’offensiva araba a Poitiers, cosa che gli conferì il ruolo di difensore della cristianità e, l’inizio d’importanti relazioni bilaterali con il papato di Roma, poi nel 751 Pipino il Breve depose l’ultimo re della dinastia merovingia con l’assenso del papato e la benedizione del vescovo Bonifacio, ribadito tre anni dopo quando  papa Stefano II lo consacrò con l’olio santo.

Stefano II era giunto in Gallia per cercare aiuto contro il re longobardo Astolfo, che aveva da poco occupato l’esarcato bizantino e minacciava direttamente Roma e la consacrazione di Pipino ebbe un ruolo quanto mai simbolico all’interno del mondo cristiano, infatti i franchi erano diventati i difensori del papato.

Dopo la morte di Pipino il regno fu diviso tra i due figli, Carlo e Carlomanno, ma la prematura dipartita del secondo consegnò il regno a Carlo nel 768.

Il nuovo re proseguì la politica espansionista del padre e condusse molte guerre che si risolsero in modo favorevole per i franchi contro gli avari, i sassoni, la spedizione di Spagna e, soprattutto la conquista del regno longobardo.

Lo scacchiere geopolitico del continente infatti vide il regno longobardo stretto tra l’ascesa dei franchi e il papato, che di fatto avevano siglato un’alleanza.

Per fermare l’avanzata dei carolingii Desiderio, re dei longobardi, fece sposare Carlo con sua figlia, stipulando in questo modo una sorta di alleanza, per quanto difficile, tra i due regni.

Ma nel 771 fu eletto papa Adriano I, fortemente anti-longobardo, e Desiderio marciò su Roma dopo avere occupato le città delle Marche e dell’Umbria.

Adriano invocò l’aiuto di Carlo che, ripudiata la moglie, mosse contro i longobardi, li sconfisse in campo aperto e mise sotto assedio la capitale del loro regno, Pavia, che cadde nel 774.

La conquista del regno longobardo fu un momento fondamentale per l’alleanza papato-franchi, infatti Carlo poté completare quel processo di legittimazione iniziato da Pipino e che gli avrebbe conferito una notevole forza politica e una maggiore coesione all’interno del suo regno, che includeva diverse popolazioni, tenute insieme dalla comune religione e dal riconoscimento di un unico re.

Nel 799 il nuovo papa, Leone III, fu costretto a lasciare Roma, dopo che fu contestato e criticato dall’aristocrazia romana e , accusato di spergiuro e comportamento scandaloso, fu rinchiuso nel monastero di Sant’Erasmo.

Ma Carlo mandò a Roma una delegazione che liberasse il papa per ricondurlo, dove lo raggiunse nel novembre dell’800 per presiedere un tribunale che lo riabilitasse.

Due giorni dopo la riabilitazione, durante la celebrazione del Natale, nella basilica di San Pietro, il papa poneva la corona sul capo di Carlo, acclamandolo grande imperatore dei romani.

Ormai il dominio franco era ricco di aspirazioni universalistiche e se all’imperatore era affidata la guida e la difesa del regno, al papa spettava il compito di sostenere con la preghiera la missione imperiale.