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Nato a Torino il 14 febbraio 1936, Guido Scala fu uno dei più noti disegnatori della Disney…

All’inizio degli anni Cinquanta Scala si trasferì in Liguria e iniziò a collaborare con Luciano Bottaio per varie pubblicazioni degli editori Alpe e Bianconi per poi proseguire la serie Pik e Pok quando Bottaro dovette interromperla per il servizio militare.

Successivamente  visse per due  anni a Cleveland, in Australia, dove produsse la serie di Sergeant Bottleneck per la Cleveland Publishing Company di Sydney.

Ritornò in Italia nel 1959 e, con Carlo Chendi e con il contributo di Bottaro, iniziò una serie di storie di genere western con Piper Maipoi, uno sceriffo molto miope protagonista di avventure dai toni farseschi.

Nello stesso periodo riprese i personaggi dell’elefante Nasolungo, detto Oscar, e del topo Gambacorta pubblicati sul tascabile Oscar,  creandone contemporaneamente di nuovi come Petruska, Pipobec e Radussol, oltre a una collaborazione con le case editrici Cenisio e Alpe, realizzando storie di Silvestro e Tom & Jerry.

Nel 1962 iniziò  a collaborare con il settimanale Topolino come inchiostratore di Bottaro per poi disegnare storie in autonomia inizialmente solo con il personaggio di Topolino e dal 1971 anche con Paperino.

La prima storia Disney cui lavorò, come inchiostratore, fu Pippo e l’India in agguato di Chendi e Bottaro, pubblicata su Topolino n° 346 del 1962, mentre la prima storia disegnata da lui, insieme con Giuseppe Perego,  è Capodanno e la torta papera , scritta da Dalmasso, pubblicata sull’Almanacco Topolino n° 73 del 1963.

Su richiesta di Marco Rota, all’epoca capo servizio disegnatori, all’inizio degli anni Ottanta abbandonò lo stile di Bottaro per seguire quello tradizionale di Al Taliaferro per raggiungere qualcosa che lo rese immediatamente riconoscibile.

Ideò personaggi come il Giocattolaio, fuorilegge costruttore di giocattoli criminali che esordì su Topolino nel 1974, partendo da una idea di Jerry Siegel, mentre suoi furono i personaggi di Acciuga, un gabbiano antropomorfo che si guadagna da vivere costruendo oggetti falsi, che debuttò nel 1981 sull’Almanacco Topolino e aiutante di un altro personaggio, Capitan Seagull, abitante dell’isola di Tuba.

Alcuni dei suoi lavori sono fra i classici del fumetto della Disney italiana come I viaggi di Papergulliver del 1984 e la grande parodia della leggenda di Sigfrido, trasformato nel 1989 nella Trilogia di Paperin-Sigfrido e l’oro del Reno.

Contemporaneamente ai suoi impegni in Italia in Francia realizzò le serie Pepito, Monty, Tom & Jerry e Titì mentre per la Germania lavorò a Fix und Foxi e Primo Comic.

Una specialità di Scala furono le parodie, con rivisitazioni delle opere di Verne, Schiller, Goethe, Swift, Dostoevskij e Hemingway.

Negli anni Ottanta disegnò regolarmente per Topolino due tavole prima ispirate ai proverbi, poi che ironizzavano sugli spot televisivi e infine sugli sport.

Guido Scala morì a Chiavari il 6 gennaio 2001 e alcune sue storie furono pubblicate postume come Zio Paperone, il grande fiume e la campana d’argento, scritta da Rodolfo Cimino, apparsa il 22 gennaio 2002 su Topolino n° 2408.