510px Stadio Friuli UDI HEV

Uno stadio che è diventato parte dell’Udine del nuovo millennio…

La storia dello Stadio Friuli comincia negli anni Settanta del Novecento, quando il sindaco della città Angelo Cadolini decise di costruire un nuovo stadio per le gare interne dell’Udinese, che allora giocava al vecchio Stadio Moretti, oggi demolito.

I progettisti s’ispirarono allo stadio Olimpico di Monaco di Baviera e al Gateway Arch di St. Louis

Il giorno dell’inaugurazione fu il 26 settembre 1976, soltanto dieci giorni dopo la seconda scossa del terremoto del Friuli, come simbolo della rivalsa del popolo friulano, colpito dalla tragedia del terremoto e desideroso di rialzarsi.

Lo stadio però non era ancora completo, infatti solo gli spalti della Tribuna coperta erano già stati costruiti in cemento.

Il Friuli, che quel 26 settembre era noto come stadio dei Rizzi, assumerà l’immagine e le dimensioni che l’hanno caratterizzarono solo all’inizio degli anni Ottanta, con l’installazione del Cosmo, terzo maxischermo più grande al mondo all’interno di uno stadio.

Gli anni di Zico e quelli dell’arrivo del presidente Giampaolo Pozzo furono parte di un Friuli che aveva ormai assunto una sua immagine nel mondo del calcio che contava.

Il primo cambiamento evidente fu l’assegnazione all’Italia dei Mondiali di calcio del 90’, quando Udine divenne la sede di tre gare.

I tifosi speravano in una nuova opera di copertura degli spalti, invece arrivò il famoso pallone che per oltre un ventennio caratterizzò l’ingresso principale dello stadio, inoltre la somma di denaro destinata al Friuli fu dirottata in parte a Trieste per la costruzione dello stadio ‘Nereo Rocco’, completato nel 1992; e in parte venne utilizzata per la riqualificazione dell’area pubblica e delle strade attorno all’impianto.

L’arrivo dell’Udinese in Europa significava ulteriori interventi, come il posizionamento di seggiolini anche nelle gradinate e in curva e nel 2005, invece, ildecreto Pisanu impose l’installazione dei famosi tornelli agli ingressi degli stadi.

Inoltre lo stadio Friuli divenne uno dei primi impianti italiani ad adottare il cosiddetto occhio elettronico, cioè l’apparato capace di scongiurare, grazie al supporto della tecnologia, i cosiddetti gol-fantasma.

L’occhio è un impianto composto di sei sofisticate telecamere posizionate ad altezza ragguardevole ai lati delle tribune, puntate sulle linee di porta, che catturano le immagini alla velocità di 150 fotogrammi al secondo e le trasmettono a un computer centrale, il quale elabora la posizione del pallone rispetto alla riga bianca.

Il sistema invia poi un segnale all’arbitro per avvisarlo nel caso in cui il gol venga giudicato valido.

Giampaolo Pozzo iniziò a porsi il problema di un nuovo progetto per lo stadio già nel 2010 e per anni ha lottò per trovare un accordo con le istituzioni fino al 2013, quando il 29 marzo l’Udinese ha ottenuto il passaggio di proprietà superficiaria per 99 anni che consentiva l’inizio dei lavori.

Il 23 giugno 2013 la posa della prima pietra ha segnato l’inizio del restyling dello stadio che si è concluso a dicembre 2015.