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Il 17 gennaio parte il periodo del Carnevale, che durerà fino al 5 marzo, ma non tutti sanno che questa festa ha origini molto antiche…

Già al tempo dei Romani, all’inizio dell’anno, si usava mettersi una maschera, scendere per le strade di Roma, allo scopo di ballare, schiamazzare e fare la più grande baldoria possibile. 

Queste feste, cui partecipava tutto il popolo, schiavi compresi, si chiamavano Saturnali e duravano tre giorni.

In Egitto una manifestazione simile al Carnevale è documentata 4000 anni fa, ai tempi dei Faraoni, quando gli egizi in onore della Dea Iside, che rappresentava la vita, celebravano riti ricchi di allegria, e con loro cominciarono le prime tradizioni di Carnevale.

Il significato del Carnevale, come lo è oggi, è di tradizione cristiana, poiché il termine deriva da carnem levare, cioè eliminare la carne, poiché anticamente indicava i giorni che precedono il principale periodo di penitenza del Cristianesimo, noto come la Quaresima.

Infatti, il Carnevale termina nei giorni definiti grassi, dal giovedì al mercoledì delle Ceneri, quaranta giorni prima della Santa  Pasqua, quando il sacerdote durante la funzione impone sul capo un po’ di cenere, per la Chiesa inizia la Quaresima.

Nel periodo Medievale a febbraio gli attori, recitando, si coprivano, il volto con una maschera che serviva per ampliare la voce e per dare, con la fisionomia, l’idea di quello che rappresentavano ed erano sempre presentate una maschera tragica e una comica.

Dal Quattrocento, il Carnevale subì una serie di attacchi poiché la Chiesa desiderava sopprimere questa festa, considerata troppo pagana.

Nei secoli, il Carnevale, ha stimolato la nascita di celebrazioni in forma di combattimento rituale fra classi sociali, dove erano evidenziate le lotte fra varie fazioni, di una stessa Città.

Ad esempio a Ivrea a Carnevale c’è la battaglia delle arance, un tempo, le persone si prendevano a bastonate o a sassate, mentre i nobili invece organizzavano giochi di dimostrazione della propria abilità nel maneggiare le armi.

Nel 1700 la maschera divenne il simbolo del Carnevale e, ancora oggi, si ama usarla per compiere azioni burlesche.

Inoltre in quel secolo nacque la Commedia italiana detta dell’arte, nella quale gli attori, seguendo una piccola traccia o canovaccio, improvvisavano la loro parte e vagavano di paese in paese, spesso in miseria, divertendo il popolo e i signori.

Nacquero così le maschere, tipi fissi di origine regionale, che con il passare degli anni sono diventate il simbolo delle città di provenienza, come Pulcinella per Napoli e Balanzone a Bologna.