stelle michelin

È un cielo molto stellato quello dell’Alto Adige, che lo scorso novembre, durante la cerimonia di assegnazione delle stelle Michelin, si è riconfermato tra i leader assoluti in Italia per il rapporto di presenza di stelle per abitante, con 532.000 abitanti e ben 24 stelle.

Un territorio straordinario dal punto di vista turistico, con le sue numerose stazioni sciistiche conosciute in tutto il mondo e i suoi paesaggi mozzafiato, ma anche gastronomico, con un rinnovato panorama grazie a 2 nuove stelle, 5 nuove stelle verdi e 22 stelle riconfermate.

Il gusto dell’eccellenza: le nuove stelle Michelin e stelle verdi dell’Alto Adige

Inizia a San Michele Appiano, piccolo paese alle porte di Bolzano, il tour gastronomico dei nuovi stellati altoatesini e più precisamente all’Osteria Acquarol, freschissima di nuova stella Michelin grazie al lavoro dello chef Alessandro Bellingeri e della sua brigata.

È un luogo ricco di storia enogastronomica quello in cui sorge questa osteria contemporanea, in cui protagonisti sono i prodotti di primissima qualità e il legno, fil rouge di un racconto enogastronomico dal sapore unico.

Grandi novità anche per il ristorante 1908 di Soprabolzano, a cui la Guida Michelin ha conferito la prima stella e la stella verde per la sostenibilità.

Due traguardi molto importanti per il giovanissimo chef Stephan Zippl, che si è distinto in particolare per la continua ricerca della sostenibilità, nel rispetto della qualità e della stagionalità dei prodotti, ma anche nell’attenzione verso le persone, in particolare sostenendo i piccoli cicli economici locali e collaborando con i produttori della zona.

Stella verde anche per Terra, storico bistellato a Sarentino, nel cuore dell’Alto Adige, che quest’anno si contraddistingue per l’attenzione nei confronti della natura grazie alle scelte a basso impatto ambientale, come i prodotti a km zero, le attenzioni nei confronti dei produttori e dei metodi di produzione, un riciclo più attento e pensato e, in generale, l’utilizzo delle risorse in ottica sempre più sostenibile.

Ultimi ma non ultimi, anche i ristoranti Lerchner’s in Runggen, nei pressi di Brunico, e Antica Locanda del Cervo, a San Genesio a pochi minuti da Bolzano, premiati per la loro innovatività nei metodi, nella scelta dei prodotti e della lavorazione con la prestigiosa stella verde che l’Antica Locanda Cervo vince con una brigata formata interamente da donne.

Un vanto particolarmente importante quello della componente femminile, che in Alto Adige si è distinta su tre fronti: la stella verde della chef Maria Lutz, di Antica Locanda del Cervo, la conferma della stella Michelin per Anna Matscher, storica chef dello Zum Löwen di Tesimo, e la menzione d’onore come Miglior Sommelière 2022 a Sonya Egger del ristorante 1 stella Michelin Kuppelrain a Castelbello.

Tre donne che, a modo loro, stanno riscrivendo la storia della cucina in Alto Adige.

Chiude il panorama stellato la necessaria menzione del ristorante St. Hubertus dello chef Norbert Niederkofler, che rimane in testa alle classifiche con le sue riconfermate 3 stelle Michelin e 1 stella verde, celebrative della sua filosofia “Cook The Mountain” in cui, ancora una volta, protagonisti della scena sono i prodotti stagionali e locali, che rispecchiano la bellezza e il carattere delle montagne.