Dal 21 al 30 gennaio a Trieste torna il Trieste Film Festival, diretto da Nicoletta Romeo e Fabrizio Grosoli, che torna in presenza nelle sale della città, oltre ad essere in streaming sulla piattaforma MYmovies.

Nucleo centrale del programma sono i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari e un’attenzione speciale al settore Educational dedicato a bambini, studenti e universitari.

Il Festival nacque nel 1989, in un momento storico di grandi trasformazioni e Trieste, terra di confine e osservatorio italiano privilegiato verso l’est Europa, divenne da allora snodo di studio e di ricerca sul cinema dell’Europa centro orientale, poiché già molti cinefili, senza pubbliche sovvenzioni, avevano dato vita a rassegne di cinematografie sui Paesi d’oltre cortina emarginati dalla censura dei mercati occidentali.

Da allora, il Trieste Film Festival è la più ricca manifestazione italiana dedicata alle cinematografie dell’Europa centro orientale ed è l’occasione per confrontarsi con critici, esperti e addetti ai lavori.

Ad aprire il Festival 2022 sarà Quel giorno tu sarai, un lungometraggio fuori concorso diretto da Kornél Mundruczó e scritto da Kata Wéber, dopo lo straordinario successo di Pieces of a Woman, premiato al Festival di Venezia e candidato all’Oscar.

Applaudito fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, e in uscita nelle sale italiane il 27 gennaio, Quel giorno tu sarai racconta una vicenda di straordinaria intensità che parla di memoria e di identità in una famiglia che si confronta con l’eredità della Shoah.

Alla proiezione del film è legato uno dei due tradizionali premi assegnati dal Trieste Film Festival: l’Eastern Star Award, assegnato alle personalità del mondo del cinema che con la loro carriera hanno gettato un ponte tra l’Est e l’Ovest.

Il premio, quest’anno, va proprio alla sceneggiatrice Kata Wéber e a Mundruczó che, negli ultimi anni, dall’Ungheria è salito alla ribalta dei premi internazionali.

L’altro riconoscimento, oltre al concorso, è il Cinema Warrior Award” istituito per premiare chi lotta per il cinema, che va a Luciana Castellina, protagonista della vita politica e culturale del nostro Paese, con un’attenzione sempre viva per il cinema e l’Europa.

Altra proiezione speciale fuori concorso, oltre al film di Mundruczó, sarà il nuovo film di un’altra grande firma del cinema ungherese, Ildikó Enyedi, che chiude le proiezioni dal vivo del festival con l’anteprima italiana di The Story of My Wife, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, interpretato da Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Sergio Rubini e Jasmine Trinca.