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Un presidente, la sua vita segnata dalla mafia e dall’emergenza sanitaria…

Sergio Mattarella nacque il 23 luglio 1941 a Palermo, figlio di Bernardo, poi parlamentare della Dc, sottosegretario e ministro.

Da giovane militò tra le file della Federazione Universitaria Cattolica Italiana.

Laureato in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, Sergio divenne il docente di Diritto parlamentare, insegnando all’Università di Palermo.

Attivo in politica nel partito della Democrazia Cristiana, nel 1980 dovette affrontare un terribile lutto, suo fratello Piersanti , governatore della Regione Sicilia, fu ucciso a colpi di pistola il 6 gennaio in un agguato mafioso.

Nel 1983 Mattarella fu eletto in Parlamento, diventando componente della Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla destinazione dei fondi per la ricostruzione del Belice, della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio e della I Commissione.

Durante la sua prima esperienza alla Camera, presentò tre proposte di legge come primo firmatario, una delle quali relativa all’ordinamento della professione di assistente sociale.

Nel 1987 fu nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento per il governo De Mita, e mantenne la carica anche quando diventa Presidente del Consiglio Goria.

In seguito  Mattarella divenne Ministro della pubblica istruzione nel Governo Andreotti VI, dal quale si dimise in segno di protesta contro la legge Mammì.

Nel 1992, con l’inizio dell’XI legislatura, divenne vicepresidente della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali e componente della Commissione speciale per l’esame dei progetti di legge concernente la riforma dell’immunità parlamentare.

Sempre nel 1992 fu nominato direttore del quotidiano Il Popolo, mentre l’anno successivo ideò la riforma della legge elettorale in senso maggioritario, poi approvata in agosto e che in suo onore ebbe il soprannome di Mattarellum.

Nel 1994 lasciò la direzione del Popolo e  durante la XII legislatura fece parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari, e fu vicepresidente della I Commissione e della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi.

Due anni più tardi fu eletto capogruppo dei deputati popolari con la nuova legislatura a maggioranza ulivista, durante la quale divenne componente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali.

Vicepresidente del Consiglio durante il governo D’Alema I, ebbe la carica di Ministro della difesa per il governo D’Alema II e per il governo Amato II.

Nel 2001 fu rieletto in Parlamento nelle liste della Margherita e assume l’incarico di vicepresidente del Comitato per la legislazione; l’anno successivo, ne divenne presidente, abbandonando poi il ruolo nel 2003.

Durante la XIV legislatura, con Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio, divenne componente della Delegazione parlamentare presso l’Assemblea NATO e della III Commissione.

In occasione delle elezioni politiche del 2006, Sergio Mattarella fu nuovamente eletto deputato nelle file dell’Ulivo e nel corso della XV legislatura, con Romano Prodi Presidente del Consiglio, fu presidente della Commissione Giurisdizionale per il personale e membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali, della Giunta delle elezioni e della III Commissione.

Il 5 ottobre 2011 Mattarella fu eletto dal Parlamento in seduta comune giudice della Corte costituzionale, mentre il 24 ottobre venne nominato Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana su iniziativa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

A gennaio del 2015, con le dimissioni di Napolitano, che lasciò il Quirinale con la conclusione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, il nome di  Mattarella fu  inserito nella lista dei candidati alla carica di Presidente della Repubblica.

Al quarto turno delle elezioni,  che si svolsero il 31 gennaio 2015, Sergio divenne il 12° Presidente della Repubblica Italiana.

Dal 2020 il Presidente della Repubblica ha dovuto affrontare l’emergenza sanitaria, conseguenza della pandemia mondiale.

In questo difficile periodo spesso Sergio Mattarella si è rivolto agli italiani, con parole d’incoraggiamento e speranza.